Vaccino Pfizer, Ema chiede di riscrivere il bugiardino: i nuovi effetti collaterali

Corriere dell'Umbria ECONOMIA

22 aprile 2021 a. a. a. Aggiornato il bugiardino del vaccino Pfizer.

Ci sono anche tumefazioni sottocutanee con esatema pruriginoso che tuttavia ha riguardato una persona su cento.

Medico indagato ad Ancona: soluzione fisiologica al posto del vaccino. Non si tratta tuttavia di niente di preoccupante.

Così come era successo per il siero AstraZeneca l'Ema ha chiesto al colosso che produce il farmaco di aggiornare le indicazioni d'uso. (Corriere dell'Umbria)

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Resta confermata, così come nella settimana scorsa, ma con un giorno in più, la vaccinazione senza prenotazione per il target 60-79 anni (senza fragilità) con AstraZeneca, in tutti gli Hub e Centri vaccinali della Regione Questa opportunità sarà offerta solo negli Hub provinciali da oggi (giovedì) a domenica. (quotidianodigela.it)

Tra i vaccini, il preparato Pfizer/Biontech continua a essere il più usato in assoluto con 13.422.240 dosi somministrate fino a questo momento. Ad aver ricevuto anche la seconda dose, e dunque ad aver fatto il richiamo, sono invece 4.878.112 persone. (Open)

Yes, 17 days. Risulta strano che la presunta bambina di 2 anni si sia fatta somministrare il vaccino Pfizer il 25 febbraio per poi morire il 3 marzo essendo stata ricoverata 17 giorni in ospedale L’uso del vaccino Pfizer non è stato autorizzato per i bambini. (Open)

Mentre esantema pruriginoso e rapida comparsa di tumefazione sottocutanea sono stati effetti indesiderati non comuni e hanno riguardato meno di 1 persona su 100. Nel nuovo bugiardino infatti si legge: "Gli effetti più comuni sono stati solitamente lievi e moderati e sono migliorati entro pochi giorni dalla vaccinazione". (Liberoquotidiano.it)

L'ultimo report di Azienda Zero parla infatti di 6.109 dosi di siero somministrate nella giornata di giovedì 22 aprile, un record per il territorio veneziano. Intanto nel corso del fine settimana ci saranno due appuntamenti importanti per l'azienda (VeneziaToday)

Lo disse Hans Dülfer, alpinista tedesco vissuto tra la fine del 1800 e l’inizio del ’900, che ha legato il suo nome a imprese notevoli per quei tempi. Non è un caso che la frase sia stata citata sul profilo Facebook da un uomo che di poche parole lo è davvero (La Stampa)