BigMama:"Ero il sacco da boxe di mio fratello"

BigMama:Ero il sacco da boxe di mio fratello

BigMama ha vissuto un’infanzia segnata dal bullismo e dalla difficoltà nei rapporti umani e familiari, fattori che in passato hanno contribuito a minare la sua autostima: “Quel giorno mi sono chiusa in camera e ho scritto il mio primo pezzo”. Un tumore, disturbi alimentari e un rapporto complicato con la famiglia; e poi la musica come ancora di salvezza dal dolore. La cantante ha condiviso la sua storia a Verissimo presentando il suo libro autobiografico Cento Occhi, pubblicato da Rizzoli (Trash Italiano)

Se ne è parlato anche su altri giornali

BigMama, pseudonimo di Marianna Mammone, è una rapper e cantautrice italiana nata a San Michele di Serino, in provincia di Avellino, il 10 marzo 2000. La sua carriera musicale è segnata da un percorso ricco di esperienze e successi, dall’esordio nel mondo del rap fino alle esibizioni sui palcoscenici più prestigiosi d’Italia. (Termometro Politico)

Ci si guarda allo specchio e ci si trova senza capelli, senza sopracciglia, ci si gonfia, a livello psicologico è difficile. (Milleunadonna.it)

È stato difficile scriverlo e ci ho messo un po' di tempo, nel leggerlo poi avevo anche un po' di imbarazzo perché alla fine quando ti esponi così tanto, ti metti a nudo, quindi è un libro in cui parlo tanto». (leggo.it)

Chi è BigMama, talentuosa rapper avellinese ed esponente del mondo queer

“Raccontare la mia storia è stato difficile. Mi crea un po' di imbarazzo perché parlo tanto. Mia mamma ha subito la perdita di mia nonna e non se n'è mai fatta una ragione. Nei primi capitoli parlo di questa cosa, vorrei che le persone capiscano che i genitori sono esseri umani. (Radio 105)

TORINO. Poi ci sono lavagnette con un elenco di parole in arabo, inglese, francese. (La Stampa)

Se potessi tornare indietro nel tempo, vorrei recuperare un po’ il rapporto con lui (…) Io cercavo una sorta di contatto con lui, volevo raccontargli le mie cose e quindi cenare per la seconda volta con lui, a tarda sera, era l’unico modo che avevo ma è stato il primo passo verso lo sviluppo dei disturbi alimentari che sono arrivati dopo e diciamo che questa concezione di legare l’amore al cibo è una cosa che noi al sud abbiamo tanto. (Il Fatto Quotidiano)