Eni raggiunge un altro importante traguardo nella ricerca della fusione magnetica

Milano Finanza ECONOMIA

La tecnologia oggetto del test potrebbe contribuire significativamente alla realizzazione di impianti molto più compatti, semplici ed efficienti.

Eni raggiunge un altro importante traguardo nella ricerca della fusione magnetica.

Dall'inizio del programma, Eni ha acquistato 4.322.632 azioni proprie, pari allo 0,12% del capitale sociale, per un controvalore di 44.934.631,15 euro.

A seguito degli acquisti effettuati fino al 3 settembre, considerando le azioni proprie già in portafoglio, Eni detiene 37.367.829 azioni proprie pari al 1,04% del capitale sociale

Una tecnologia, dunque, di particolare rilevanza nel quadro della ricerca sulla fusione a confinamento magnetico poiché rappresenta un passo importante per creare le condizioni di fusione controllata, e questo rende possibile il suo impiego in futuri impianti dimostrativi, ha spiegato Eni. (Milano Finanza)

La notizia riportata su altre testate

La fusione a confinamento magnetico. Eni ha annunciato un importante traguardo nella ricerca per la produzione di energia pulita. (Punto Informatico)

Stadio successivo, Arc, l’impianto destinato a immettere energia da fusione nella rete elettrica (ma bisognerà aspettare il prossimo decennio, ndr). Secondo la controllata di Eni, Cfs, “i magneti CFS HTS consentiranno campi magnetici significativamente più forti e, di conseguenza, tokamak significativamente più piccoli”. (Wired.it)

“Lo sviluppo di tecnologie innovative è uno dei pilastri su cui poggia la strategia di Eni volta al completo abbattimento delle emissioni di processi industriali e prodotti, nonché la chiave per una transizione energetica equa e di successo – ha commentato l’AD Claudio Descalzi – Per Eni, la fusione a confinamento magnetico occupa un ruolo centrale nella ricerca tecnologica finalizzata al percorso di decarbonizzazione, in quanto potrà consentire all’umanità di disporre di grandi quantità di energia prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile e senza alcuna emissione di gas serra, cambiando per sempre il paradigma della generazione di energia e contribuendo a una svolta epocale nella direzione del progresso umano e della qualità della vita”. (QuiFinanza)

Un annuncio storico quello fatto oggi da Eni che con la CFS (Commonwealth Fusion Systems), società spin-out del Massachusetts Institute of Technology di cui l’azienda italiana è il maggiore azionista, ha condotto con successo il primo test al mondo del magnete con tecnologia superconduttiva HTS (HighTemperature Superconductors) che assicurerà il confinamento del plasma nel processo di fusione magnetica. (Sputnik Italia)

Forte dei risultati del test, Cfs conferma il proprio tabellino di marcia, che prevede la costruzione entro il 2025 del primo impianto sperimentale a produzione netta di energia, denominato Sparc, e successivamente quella del primo impianto dimostrativo (Arc) capace di immettere energia da fusione nella rete elettrica che, secondo la tabella di marcia, sarà disponibile nel prossimo decennio. (La Stampa)

Il contesto. La fusione a confinamento magnetico promette una vera e propria rivoluzione in campo energetico perché, una volta sviluppata a livello industriale, permetterebbe di avere a disposizione una fonte di energia pulita, sicura e praticamente inesauribile. (AGI - Agenzia Italia)