Non si "usa" l'Olocausto per criticare o elogiare

La zona di interesse di Jonathan Glazer ha vinto due Oscar, quello per il miglior film internazionale e quello per il sonoro. Non stupisce. La pellicola racconta con una tecnica narrativa «per assenza» la vicenda di Rudolf Höß, comandante di Auschwitz, ma soprattutto di sua moglie Hedwig e dei loro figli. Trascorrono la vita nella cosiddetta area di interesse (Interessengebiet) di 25 miglia attorno al campo, volutamente ciechi all'orrore nazista. (ilGiornale.it)

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Alcune celebrità come Billie Eilish e Mark Ruffalo hanno aderito all'iniziitva di Artists4Ceasefire per chiedere il cessate il fuoco a Gaza ma il gesto è stato totalmente incompreso dallo Stato di Israele Ma quale linciaggio di Ramallah? Israele travisa il messaggio delle spille rosse indossate agli Oscar (Dire)

Al centro delle polemiche, per una settimana ininterrotta, le parole di Jonathan Glazer, il regista inglese, ebreo, del miglior film internazionale (e col miglior sonoro) La zona di interesse, tratto dal libro di Martin Amis che si ispira alla vita reale di Rudolf Höss, comandante del campo di concentramento di Auschwitz: il film mostra la quotidianità da “capitano d’industria“ dell’ufficiale in cerca dei mezzi più efficienti per sterminare più ebrei possibili, calata nella quotidianità idilliaca della sua famiglia in una villetta con giardino, e solo un muro che separa la famiglia nazista – Höss, moglie e figli – dal campo dove si consuma il genocidio. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sono passati 4 giorni dalla Notte degli Oscar, ma è ancora polemica per il discorso di accettazione della statuetta per la Miglior pellicola internazionale andata a Jonathan Glazer per il suo La zona d’interesse. (BadTaste.it Cinema)

Ora sull'argomento interviene anche il regista di un altro film premio Oscar, László Nemes, autore dell'indimenticabile Il figlio di Saul. (ComingSoon.it)

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Glazer aveva usato parole sconcertanti e oltre che parlare di “occupazione” e “disumanizzazione” che avrebbero portato alla perdita di vite umane sia in Israele che a Gaza ha anche affermato di “rifiutare che la loro l’ebraicità e la Shoah vengano strumentalizzati”. (Shalom.it)