Zelensky, con la morte di Putin la guerra finirebbe

l'Adige ESTERI

ROMA Con la morte del presidente russo Vladimir Putin, la guerra in Ucraina si concluderebbe. A sostenerlo è il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervistato da David Letterman per il suo programma su Netflix "Non c'è bisogno di presentazioni". "Ipotizziamo che Putin prenda un brutto raffreddore e muoia, che accidentalmente cada da una finestra e muoia. La guerra continuerebbe?", chiede Letterman a Zelensky durante l'intervista. (l'Adige)

La notizia riportata su altri media

Quello di Zelensky è un attacco frontale al presidente russo sul fronte delle responsabilità, nella certezza che ormai nemmeno il suo popolo vuole più la guerra, visto il disastroso bilancio. Lo sostiene il leader ucraino Volodymyr Zelensky, intervistato da David Letterman per il programma Netflix 'Non c'è bisogno di presentazioni', girato nella metro di Kiev e in cui si sentono i rumori di sirene e treni. (Corriere dell'Umbria)

Per i ricchi state estendendo tappeti rossi. Così il presidente del Movimento Cinquestelle, Giuseppe Conte, nel corso delle dichiarazioni di voto sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera dei deputati in vista della riunione del Consiglio europeo del 15 e 16 dicembre. (Sardegna Reporter)

La guerra in Ucraina? Con la morte di Vladimir Putin terminerebbe. La puntata, registrata lo scorso ottobre nei sotterranei di una stazione della metropolitana di Kiev, sarà resa disponibile sulla piattaforma di streaming oggi, lunedì 12 dicembre. (Open)

Le parole del presidente ucraino, intervistato da David Letterman nella metro di Kiev. Secondo Volodymyr Zelensky, se il presidente russo Vladimir Putin morisse la guerra finirebbe. “Immaginiamo che Putin prenda un raffreddore e muoia o che accidentalmente cada dalla finestra e muoia, la guerra andrebbe avanti?”, ha chiesto l’intervistatore a Zelensky. (LaPresse)

Papa Francesco in un'intervista a 'The Jesuit Review' aveva definito i soldati ceceni e buriati "i più crudeli". (LaPresse)

“La Sanità Penitenziaria della Casa Circondariale di Cagliari-Uta, a undici anni dal passaggio dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale, deve essere rivista, aggiornata e adeguata alle esigenze delle persone private della libertà. (Sardegna Reporter)