I nuovi ricatti di Erdogan si abbattono sul vertice Nato di Londra

Lettera43 ESTERI

Il presidente Erdogan davanti al numero 10 di Downing Street a margine del summit Nato a Londra.

Tra di loro c’è anche una vera e propria mina vagante: Recep Tayyip Erdogan.

Con l’arrivo dei missili S-400 di Mosca, però, c’è chi teme per i sistemi Nato.

Ha ribadito il presidente della Turchia arrivando a boicottare i piani della Nato in Polonia e Paesi baltici in mancanza di un sostegno contro le milizie curde in Siria (Lettera43)

Se ne è parlato anche su altre testate

In cima all'agenda: l'ascesa della Cina e la militarizzazione dello spazio, oltre alle difficili relazioni con la Russia. Sull'altro versante resta la Cina, di cui la Nato riconoscerà formalmente per la prima volta le "sfide". (LaPresse)

Si tratta di una strategia che sta creando numerose tensioni a livello diplomatico, nelle forze politiche dei vari paesi e all’interno delle comunità della diaspora che si trovano spesso divise. Non mi fiderei a tornare in Turchia, neanche se Erdoğan dovesse cadere. (Osservatorio Balcani e Caucaso)

- ISTANBUL, 3 DIC - La Turchia bloccherà i piani Nato per la difesa di Polonia e Paesi baltici se gli Alleati non riconosceranno come terroriste le milizie curdo-siriane Ypg. (La Nuova Sardegna)

Con ragioni diverse, la Nato ha subito le forti critiche prima di Donald Trump, poi di Recep Tayyip Erdogan e infine di Emmanuel Macron. A poche ore dal meeting sui 70 anni della Nato, Macron ha confermato le sue parole, a cui segue una dichiarazione del Presidente turco Erdogan. (Eastwest)

L’8 marzo 2012 quando Zehra Dogan è poco più che ventenne fonda un’agenzia di stampa di sole donne: Jinha news, che viene chiusa dalle autorità turche nell’ottobre 2016. Secondo Zehra Dogan nessun artista può volgere le spalle alla società, ma anzi, un pittore deve usare il suo pennello come arma contro gli oppressori. (Il Progresso Magazine)

Secondo il Fondo monetario internazionale, la Turchia dovrebbe invece mantenere tassi di interesse elevati finché la riduzione dell’inflazione non sarà stabile e duratura. Secondo le previsioni del governo, infatti, l’economia turca dovrebbe crescere dello 0,5% nel 2019 e del 5% nel 2020, lasciandosi alle spalle la fase recessiva. (ISPIonline)