Israele, notte di proteste contro il premier Netanyahu

LaPresse ESTERI

Centinaia in strada a Gerusalemme contro il 'crime minister'. (LaPresse) Centinaia di israeliani sono scesi nuovamente in piazza nella notte tra sabato e domenica per protestare contro il premier Benjamin Netanyahu a pochi giorni dal mandato ricevuto per formare un nuovo governo: le elezioni di due settimane fa gli hanno conferito una maggioranza risicata.

I manifestanti, che hanno definito Netanyahu ‘crime minister’, ritengono che il premier non possa rimanere in carica mentre è ancora sotto processo per corruzione

(LaPresse)

La notizia riportata su altre testate

Disordini che hanno sconvolto l’Ulster nelle giornate pasquali e che hanno coinvolto giovani teppisti di età inferiore ai 14 anni. Con una avvertenza: non tutti i cattolici sono separatisti e non tutti i protestanti sono unionisti (Startmag Web magazine)

Le forze dell'ordine e autorità governative sono impegnate nel ripristinare calma e ordine, anche se quella appena trascorsa è stata un'altra notte di disordini. Gli episodi di violenza delle ultime ore rimandano a scenari sinistri che nessuno vuole rivedere. (Euronews Italiano)

Il rischio sulla stabilità raggiunta con gli Accordi del Venerdì Santo. Per Marchetti il rischio che quanto sta accadendo in questi giorni possa minare la stabilità raggiunta nel 1998 esiste Ascolta l’intervista al professor Marchetti:. (Vatican News)

La premier dell’Irlanda del Nord, Arlene Foster del partito unionista democratico filo-britannico, e la vice premier Michelle O’Neill, del partito nazionalista irlandese Sinn Fein, hanno entrambe condannato i disordini e gli attacchi alla polizia. (Gazzetta di Modena)

Breaking: PSNI have deployed water cannon against protesters on Belfast’s Springfield Road pic. La folla, stando ai rapporti delle forze dell'ordine, avrebbe lanciato petardi e pietre contro gli ufficiali . (Sputnik Italia)

Tra questi c’erano anche 24 membri del Sinn Féin, il partito nazionalista che vorrebbe l’indipendenza dal Regno Unito. Boris Johnson si dice “preoccupatissimo”, ma ad infiammare gli animi c’è la Brexit e il ‘tradimento’ di Downing Street. (ISPI)