Dagli abusi sessuali alla bolla di Papa Borgia, le proteste in Canada che danno filo da torcere al viaggio di

ilmessaggero.it ESTERI

Un vistoso striscione fuori dalla basilica di Sant'Anna, nella cintura periferica di Quebec City, non poteva passare inosservato: a caratteri cubitali si leggeva “Rescind the doctrin”, cancella la dottrina, dando uno strano benvenuto a Papa Francesco mentre stava transitando sulla papamobile.

Effettivamente Papa Francesco in questi giorni ha chiesto perdono, manifestato la propria vergogna davanti alle colpe e alle mancanze di pagine di storia oscure, ma di fatto non ha mai menzionato agli abusi sessuali che avvenivano negli istituti religiosi. (ilmessaggero.it)

La notizia riportata su altre testate

Un "pellegrinaggio penitenziale" in cui il Papa ha ribadito indignazione e vergogna per la partecipazione di molti cristiani al sistema delle scuole penitenziali strumento di assimilazione culturale che ha causato devastanti conseguenze nelle popolazioni indigene. (Vatican News - Italiano)

C’è una sola strada, una sola via: è la via di Gesù, è la via che è Gesù. Infine il Papa sottolinea che “al centro delle nostre domande, delle fatiche che portiamo dentro, della stessa vita pastorale”, dobbiamo mettere “il Signore Gesù”. (Vatican News - Italiano)

Nell’est del Canada dove si trova ora, le “scuole residenziali” – in numero minore che in altre zone del paese – si trovano sparpagliate ed è stato chiesto ai sopravvissuti di convergere alla Ville de Quebec per evitare al papa, 85enne con problemi di mobilità, di intraprendere un ulteriore viaggio. (Agenzia askanews)

La bolla fu poi estesa a Colombo per la conquista delle terre d’oltreoceano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

"La Chiesa in Canada ha iniziato un percorso nuovo, dopo essere stata ferita e sconvolta dal male perpetrato da alcuni suoi figli. Lo fa Francesco davanti al clero, con parole che tracciano le linee ecclesiologiche della presenza della Chiesa cattolica nella società (la Repubblica)

(LaPresse) – “Poco fa ho ascoltato diversi di voi, ex-alunni delle scuole residenziali: grazie per quanto avete avuto il coraggio di dire, condividendo grandi sofferenze. Milano, 30 lug. (LaPresse)