Fed apre al ritiro degli stimoli, aumento tassi nel 2022

tvsvizzera.it ECONOMIA

E segnala l'avvio della riduzione degli acquisti di asset a 'breve', probabilmente già a novembre, e un aumento dei tassi di interesse nel 2022.

Non alzare il tetto del debito "crea - a loro avviso - il rischio di far crollare e mercati e affondare la fiducia"

Il presidente della Fed quindi rassicura: la banca centrale "aiuterà l'economia fino a quando la ripresa sarò completa".

Poi aggiunge: il tapering sarà graduale e potrebbe chiudersi "intorno alla metà del 2022 se sarà appropriato". (tvsvizzera.it)

La notizia riportata su altri media

Quanto all'inflazione è attesa al 4,2%, quest'anno e, poi al 2,2%, nel prossimo e in quello successivo. I progressi sulle vaccinazioni continueranno probabilmente a ridurre gli effetti della crisi sanitaria sull'economia, ma i rischi all'outlook restano". (ilmessaggero.it)

Roma, 22 set. -Sul 'tapering' ovvero la riduzione degli stimoli monetari, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve "Non ha ancora preso nessuna decisione" ma la 'visione' è quella di una fine del taglio "entro la metà del prossimo anno". (La Sicilia)

Ma è ancora al di sopra del tasso del 3,5% che prevaleva nel febbraio 2020, poco prima che colpisse la pandemia. A giugno, la proiezione mediana non indicava aumenti dei tassi fino al 2023. (Nicola Porro)

Nel 2021 il Pil Usa è stimato ora dalla Fed in aumento del 5,9% rispetto al 7% previsto, mentre l’inflazione è attesa salire al 4,2% quest’anno dal 3,4% di giugno. Pil rivisto al ribasso, inflazione al rialzo. (FocusRisparmio)

L’analista Elmar Felker della Landesbank Baden-Wrttemberg ha affermato che la Fed sta consigliando un’entrata anticipata nell’uscita dalla politica monetaria ultra-allentata. Il tasso di interesse di riferimento rimarrà inizialmente nella fascia bassa dello 0,0-0,25 percento, ha annunciato mercoledì la banca centrale dopo la riunione sui tassi di interesse a Washington. (Toscana Calcio)

Le nubi all’orizzonte ci sono: dalla variante Delta alle difficoltà di Joe Biden nel fare approvare le prossime manovre di bilancio; l’inflazione; infine i tremori che vengono dalla Cina con il rischio di crac del colosso immobiliare Evergrande (La Repubblica)