Sottosegretari, Draghi chiude la partita: cinque nomi nuovi per i 5S, una sorpresa per il Pd

la Repubblica INTERNO

Con un'accelerazione invocata dal premier e dal suo braccio destro Roberto Garofoli, i rappresentanti delle forze politiche che sostengono il governo hanno fatto pervenire oggi l'elenco dei nomi.

Mario Draghi rompe gli indugi e chiude con i leader della maggioranza la partita dei sottosegretari.

In Forza Italia ci sarebbero Giorgio Mulè, Francesco Paolo Sisto, Paola Binetti, Gilberto Pichetto Fratin, Francesco Battistoni e Deborah Bergamini. (la Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

A questi nomi, si aggiunge quello di 1 tecnico indicato in “quota Draghi”, il capo della polizia Franco Gabrielli che da sottosegretario alla presidenza del Consiglio prenderà la delega ai Servizi. Il numero delle poltrone cala ancora, dopo i 43 sottosegretari del Conte I e i 41 del Conte II. (La Stampa)

Vengono nominati 39 tra sottosegretari e viceministri, di cui 20 uomini e 19 donne: una richiesta – quella del rispetto della parità di genere – arrivata direttamente da Mario Draghi. Ma i partiti concentrano in questo passaggio tutte le tensioni che non hanno potuto sfogare sulla lista dei ministri. (Il Messaggero)

Ottengono due viceministri, la confermata Laura Castelli all'economia, e Alessandra Todde allo sviluppo economico e nove sottosegretari. 11 caselle toccano ai Cnquestelle, 9 alla Lega, 6 a Forza Italia e al Pd, 2 a Italia Viva, una ciascuno a Leu, Centro Democratico, piu' Europa e Noi con l'Italia. (TG La7)

Gabrielli, 61enne nativo di Viareggio, è stato scelto da Draghi dopo che il premier, nel presentare la sua squadra, aveva deciso in un primo momento di non procedere immediatamente alla nomina dell’autorità delegata. (InsideOver)

Per i Servizi segreti invece ha scelto direttamente Draghi: la delega va al capo della Polizia, Franco Gabrielli. Si chiude finalmente la complicata partita sulla nomina dei sottosegretari e viceministri. (Leggo.it)

La riunione è caratterizzata da turbolenze sui nomi, da veti incrociati e da qualche richiesta disattesa. I veti reciproci e il pressing dei partiti della larga maggioranza complicano fino all'ultimo la partita dei sottosegretari che, comunque, alla fine viene chiusa, attraverso un Consiglio dei ministri non privo di tensioni. (Tiscali Notizie)