Fine vita: Marco Cappato si è autodenunciato, rischia 12 anni

LaPresse INTERNO

Cappato rischia fino a 12 anni di carcere

Milano, 3 ago.

(LaPresse) – Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, si è recato in caserma dei carabinieri a Milano per auto denunciarsi dopo aver accompagnato la signora Elena, malata oncologica terminale, in Svizzera dove la donna è morta ieri grazie al suicidio assistito.

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Se ne è parlato anche su altri media

Le azioni di Marco Cappato sono consistite "lunedi' mattina, alle 7, nel recarmi con la mia autovettura nel paese in Veneto di Elena, citofonarle, farla salire in macchina e accompagnarla fino a vicino a Basilea". (Tiscali Notizie)

«Elena è morta, nel modo che ha scelto». Ancora una volta il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni ci ha spiegato che non spetta a nessuno, fuorché al malato stesso, decidere quando e come morire. (Tempi.it)

Con queste parole Elena aveva spiegato le ragioni della sua scelta di rivolgersi a Marco Cappato e recarsi in Svizzera. È stato sempre Marco Cappato a dare la notizia di aver aiutato Elena a esaudire la sua ultima volontà. (QuiFinanza)

Cosi' l'avvocata Filomena Gallo, legale di Marco Cappato, dopo l'autodenuncia del tesoriere dell'associazione Luca Coscioni presso la stazione dei carabinieri di Milano Duomo per aver accompagnato una 69enne veneta malata terminale di cancro in Svizzera per il suicidio assistito. (Tiscali Notizie)

(Alexander Jakhnagiev) (ilGiornale.it)

La parola adesso passa alla legge italiana che, sostiene Marco Cappato, "crea discriminazione fra i malati": non tutti possono sostenere i costi del viaggio in Svizzera. La battaglia dell'associazione Coscioni perché la "dolce morte" sia legale anche in Italia va avanti da anni senza ancora arrivare a un punto fermo (Tiscali Notizie)