Il documento di Regione Lombardia sulle riaperture è una fake news

Varesenews INTERNO

Naturalmente, anche questa volta, si tratta di una fake news.

Al punto 4 si cita la data del 31 giugno (che non esiste) e si parla di ingressi scoglionati (anzichè scaglionati).

Da qualche giorno circola sulle chat di whatsapp della provincia di Varese e non solo una bozza di testo di Regione Lombardia nella quale sono riportate ipotetiche date di riapertura delle attività e degli uffici pubblici lombardi. (Varesenews)

Ne parlano anche altri giornali

E’ molto facile incappare in questo grafico e credere alle informazioni riportate e alla suddivisione, data per data, riguardante le riaperture di differenti attività commerciali e non. Le date relative alla riapertura delle attività nella Fase 2 non sono ancora certe. (ondanews)

Il nostro augurio è che questo impegno possa essere esteso anche ad altri temi, non solo COVID-19. Non solo: l'individuazione delle potenziali notizie false è ottenuta grazie alla collaborazione con noti siti "fact-checker", una sessantina, in circa 50 lingue. (HWfiles)

I social network sono il veicolo su cui le fake news viaggiano e “contagiano”. «Lavoriamo con oltre 60 organizzazioni di fact checking che rivedono contenuti in oltre 50 lingue in tutto il mondo - sottolinea Rosen -. (Il Sole 24 ORE)

Tutte queste novità arriveranno “nelle prossime settimane”, e, tralasciando la sezione “Get the Facts”, non è stata fatta menzione di alcuna limitazione geografica. In quest’ultimo periodo Facebook e le sue app collegate hanno incrementato la lotta nei confronti delle notizie false, fake news, soprattutto per evitare che si diffondessero informazioni errate riguardo la lotta al coronavirus. (SmartWorld)

Sono stati oltre 350 milioni gli utenti che hanno cliccato sui pop-up informativi che conducono al Centro Informazioni sul Covid-19, creato dalla società per mantenere correttamente informati i propri utenti sfruttando le notizie e le analisi provenienti dall’Oms e da altre fonti attendibili. (Wired Italia)

Ad oggi, scrive Rosen, sono state eliminate «centinaia di migliaia» di notizie false che potrebbero provocare imminenti danni fisici. Per ora solo negli Stati Uniti, i fact checker si occuperanno anche della sezione Get Facts proponendo articoli già verificati. (Corriere della Sera)