M5S: dimaiani raggiungono quota 46 firme tra Camera e Senato - LaPresse

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(LaPresse) – Sono 46 le firme tra Camera e Senato per la formazione dei due gruppi di Camera e Senato che saranno guidati da Luigi Di Maio, dopo la scissione del Movimento 5Stelle.

E’ quanto apprende LaPresse dai dimaiani impegnati in queste ore al completamento delle liste.

Tra i senatori invece ci sarebbero i nomi di Emiliano Fenu, Fabrizio Trentacoste, Daniela Donno e Antonella Campagna, oltre a quelli di Vincenzo Presutto, Primo Di Nicola, Sergio Vaccaro e Simona Nocerino. (LAPRESSE)

Ne parlano anche altri media

Luigi Di Maio, a quanto si apprende, è salito al Quirinale per informare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla luce dell'imminente addio al M5S. Il ministro degli Esteri, come annunciato dal suo staff, parlerà alla stampa alle 21.15 dall'Hotel Sina Bernini Bristol in piazza Barberini 23 a Roma, dopo le insistenti voci sulla sua rottura col M5S guidato da Giuseppe Conte. (ilmessaggero.it)

LA POLITICA Di Maio verso l'addio al M5S, scissione già oggi?. APPROFONDIMENTI IL RETROSCENA Di Maio, il nuovo gruppo si chiamerà "Insieme per il. (ilmattino.it)

Alessandro Amitrano. Daniele Del Grosso. (Open)

Ho lasciato il Movimento esclusivamente per questioni politiche quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) di entrare nel governo dell'assembramento", scrive in un post su Facebook l'ex deputato del M5S Alessandro Di Battista, secondo il quale "ciò che avviene oggi è soprattutto frutto di quei giorni". (Fanpage.it)

Per quanto riguarda la Camera, invece, vanno con Di Maio il sottosegretario al Sud, Dalila Nesci e il deputato Giuseppe D’Ippolito. Per quanto riguarda il governo a dire addio al Movimento, sarebbero Laura Castelli (MEF), Anna Macina (Giustizia) e Dalila Nesci (Sud) (LaC news24)

L’uscita di Di Battista avvenne «quando venne presa la decisione scellerata (e suicida) – scrive l’ex parlamentare – di entrare nel governo dell’assembramento», cioè quello guidato da Mario Draghi. Quello consumato da Luigi Di Maio, che Di Battista non cita direttamente, sarebbe solo «ignobile tradimento. (Open)