Cannes 2022, tutti pazzi per Mario Martone e per Elvis

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Un'accoglienza trionfale in sala, entusiasmo e ovazioni alla conferenza stampa, reazioni molto positive dei giornali francesi specializzati: «Nostalgia» ha conquistato il Festival e sono in molti a prevedere un posto nel palmarès di domenica per il film diretto da Mario Martone, o per il suo protagonista Pierfrancesco Favino, che a Cannes aveva già acquistato molti crediti con «Il traditore» di Bellocchio e ora, nei panni di Felice Lasco,. (ilmattino.it)

La notizia riportata su altri media

Alle ore 18.30 Tiziano Fratus presenterà i libri Alberi millenari d’Italia e Ogni albero è un poeta, con la moderazione della giornalista Federica Augusta Rossi. A seguire la degustazione delle birre artigianali Ama Crai Est, guidata da Marco Comunian, docente e referente forniture di AIS Veneto. (Sardegna Reporter)

La recensione di Nostalgia, il film di Mario Martone in concorso a Cannes e in uscita in sala dal 26 maggio. Inizia con un inganno questo film di Mario Martone (il primo non in costume girato negli ultimi 20 anni circa), affermando cioè che la nostalgia è una forma di conoscenza e quindi implicitamente promettendo e anticipando il ruolo che questo sentimento giocherà nella storia. (BadTaste.it Cinema)

La macchina da presa di Mario Martone non si stacca dal tufo amniotico della Sanità. Ad eccezione dell’incipit in via Foria, di un’inquadratura del Vesuvio e del mare che affiora come memoria ritrovata, Nostalgia si muove in un’autarchica unità di luogo. (Corriere del Mezzogiorno)

Felice Lasco torna a Napoli, nel rione Sanità, dopo quarantacinque anni trascorsi fra Medio Oriente e Africa. Se non hanno indicato una mail in fase di tesseramento, devono comunicarla in cassa alla prima occasione utile. (Visionario)

Vittoria – Un enorme cetaceo, un capodoglio di circa 15 metri, è stato ritrovato spiaggiato a Scoglitti. Sul posto dopo la segnalazione di alcuni residenti sono intervenuti i volontari del WWF, gli uomini della Guardia costiera e il veterinario ma purtroppo il cetaceo era già morto. (Quotidiano di Ragusa)

Non ci vuole un occhio da critico per notare e farsi colpire da un timore che, anche questo, lentamente nel film diventa sicurezza in sé fino ad un grande sorriso finale, sicuro di sé, di nuovo a casa. (Wired Italia)