Xi in Francia, promessa a Macron: «Niente armi alla Russia»

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L’accoglienza all’Eliseo diceva già molto ieri mattina: più tensione che cordialità nel sorriso di Emmanuel Macron che va incontro a Xi Jinping. Parigi è la prima tappa del primo tour europeo del presidente cinese dopo la pandemia: due giorni con Macron (ieri affiancato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen), poi le Serbia e l’Ungheria. L’occasione per l’Europa di parlare degli argomenti che bruciano e di evitare che Pechino fessura irresistibilmente al fianco di Mosca, è in questi due giorni francesi, scelti in concomitanza con il 60esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Pechino e Parigi. (ilmessaggero.it)

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Secondo l’autorevole quotidiano, Xi avrebbe passato sei giorni tra Parigi, Belgrado e Budapest, per evitare il previsto inasprimento del conflitto commerciale con i 27. Resta da spiegare perché avrebbe incontrato due piccoli come Serbia e Ungheria e abbia effettuato la visita in periodo di vacanza politica delle istituzioni alla vigilia del rinnovo di Parlamento e Commissione, inoltre senza interloquire con Germania e Italia, potenze commerciali di primo livello. (La Voce di New York)

L’ospite d’onore però è stato il cognac, usato non a caso per il brindisi. Xi Jinping ha concluso il suo tour da tre capitali europee in cinque notti: Parigi, Belgrado, Budapest. (Corriere della Sera)

Nessuna concessione alla Ue, dialogo con Parigi, intesa strategica con Budapest ed una vera e propria storia d’amore con Belgrado: l’appena conclusa visita del presidente cinese Xi Jinping consente di comprendere meglio l’approccio scelto da Pechino nei confronti dell’Europa, al fine di dividerla fra amici e nemici. (la Repubblica)

Min lettura A distanza di cinque anni, il presidente cinese Xi Jinping torna in Europa e fa visita ai paesi di Francia, Serbia e Ungheria. Una triangolazione che potrebbe apparire curiosa, quantomeno interroga sui motivi che hanno spinto Xi a scegliere proprio questi interlocutori in un viaggio e un momento così importante per la diplomazia cinese. (Valigia Blu)

A due anni e mezzo dall'invasione russa del 24 febbraio 2022, e nel pieno di una guerra che, in misure modi diversi, continua a produrre effetti disastrosi per l'Ucraina, la Russia e l'Europa, viene il sospetto che le cose sarebbero meno drammatiche se si uscisse dalla bolla di ipocrisia in cui tutti dicono di volere la pace ma in realtà (Inside Over)

E’ quanto è avvenuto nel colloquio fra il Presidente francese Macron e il Presidente cinese Xi Jinping. Quando di un vertice internazionale se ne parla di più prima che questo avvenga, di quanto non se ne parli dopo, significa che i frutti dell’incontro non sono stati abbondanti. (ilmessaggero.it)