Ue-Cina, von der Leyen paladina dell'Unione 'geopolitica': linea dura con Xi

La Gazzetta del Mezzogiorno ESTERI

La sua ‘madrina’ politica, l’allora cancelliera Angela Merkel, aveva fortemente voluto la firma di un trattato sugli investimenti Ue-Cina prima dell’insediamento del presidente Usa Joe Biden, mai entrato in vigore perché poco dopo Pechino avrebbe sanzionato alcuni eurodeputati di peso in risposta alle sanzioni comminate dall’Ue nei confronti di funzionari dello Xinjiang per la persecuzione degli uiguri, von der Leyen, pur essendo tedesca, ha adottato una linea assai meno supina nei confronti di Pechino. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il presidente francese Emmanuel Macron aspettava Xi all’Eliseo puntando a fargli… (la Repubblica)

La prima tappa è quella francese dove si sono tenuti i colloqui con il presidente, Emmanuel Macron, e la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen. Min lettura (Valigia Blu)

A due anni e mezzo dall'invasione russa del 24 febbraio 2022, e nel pieno di una guerra che, in misure modi diversi, continua a produrre effetti disastrosi per l'Ucraina, la Russia e l'Europa, viene il sospetto che le cose sarebbero meno drammatiche se si uscisse dalla bolla di ipocrisia in cui tutti dicono di volere la pace ma in realtà (Inside Over)

Secondo l’autorevole quotidiano, Xi avrebbe passato sei giorni tra Parigi, Belgrado e Budapest, per evitare il previsto inasprimento del conflitto commerciale con i 27. Riduttivo e tipicamente britannico il giudizio di Financial Times sulla ragione della missione di Xi Jinping in tre Paesi continentali, conclusa ieri 10 maggio a Budapest. (La Voce di New York)

All’Eliseo Emmanuel Macron gli ha organizzato un banchetto con stelle dell’industria e dello spettacolo (da Bernard Arnault a Sophie Marceau). L’ospite d’onore però è stato il cognac, usato non a caso per il brindisi. (Corriere della Sera)

E’ quanto è avvenuto nel colloquio fra il Presidente francese Macron e il Presidente cinese Xi Jinping. Quando di un vertice internazionale se ne parla di più prima che questo avvenga, di quanto non se ne parli dopo, significa che i frutti dell’incontro non sono stati abbondanti. (ilmessaggero.it)