Trent'anni senza Ayrton Senna, il mito dei motori con radici varesine

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Per ciascuno di noi – per chi c’era ovviamente – non è difficile purtroppo ricordare dove ci trovavamo trent’anni fa, il pomeriggio del 1° maggio del 1994. Quel giorno morì Ayrton Senna, e la notizia scosse tutti, non solo gli appassionati di motori o, più genericamente, di sport. La tragedia del campione brasiliano arrivò in un pomeriggio italiano assolato ed è rimasta restò impressa, indelebile, fino a oggi. (varesenews.it)

Ne parlano anche altri giornali

"Sono contento abbiano accettato il nostro invito il ministro degli Esteri brasiliano e il ministro degli Esteri austriaco: la loro presenza non è solo una testimonianza di vicinanza a due grandi campioni dell'automobilismo ma è anche un modo per lanciare da qui un messaggio di pace. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Esattamente trent’anni fa. L’incidente alla curva del Tamburello non fu soltanto l’evento che privò l’automobilismo del suo talento più grande, ma anche quello che svegliò il circus dall’illusione di essere diventato più sicuro. (Il Fatto Quotidiano)

Ecco l 'applauso per Ayrton Senna e Ronald Ratzenberger a Imola al termine dell'intervento del ministro Tajani alla cerimonia per i 30 anni della scomparsa dei campioni. L'applauso per Senna a Imola a trent'anni dalla morte 01 maggio 2024 (Il Sole 24 ORE)

Imola, 1° maggio 1994, curva del Tamburello. Per comunicare attraverso i sentimenti. (Sette del Corriere della Sera)

Per la prima volta dopo trent’anni la Williams F16 del campione brasiliano è tornata nella posizione in cui si trovava il giorno in cui partì per l’ultimo giro della vita del più grande pilota della storia, il 1° maggio del 1994, quando Senna prese posto nella piazzola numero uno dell’autodromo, la pole position per il Gran Premio di San Marino che si correva proprio a Imola. (Corriere TV)

30 anni fa la Williams di Ayrton Senna andava a sbattere al Tamburello, una delle curve più spettacolari, e allo stesso tempo pericolose, del circuito di San Marino. Fra loro c'era l'ormai quasi 70enne Giovanni Gordini, all’epoca responsabile del 118 «Bologna Soccorso» presente a Imola e oggi direttore della Rianimazione e del Dipartimento emergenza. (Liberoquotidiano.it)