Priolo, decreto del governo per l’amministrazione fiduciaria

Il Sole 24 ORE INTERNO

Avanza l’idea di salvare la raffineria di Priolo con un passaggio temporaneo sotto la gestione statale. Non una vera nazionalizzazione, secondo quanto si è ricostruito al momento da fonti coinvolte, ma un procedimento simile a quello adottato dalla Germania per le raffinerie Rosneft. Una norma potrebbe approdare al consiglio dei ministri forse già il 30 novembre, o a quello della settimana successiva, con la possibile forma del decreto legge. (Il Sole 24 ORE)

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"Oggi possiamo dire di aver ben chiuso il caso Lukoil. Diecimila e più famiglie sanno che potranno avere i salari e quindi potranno continuare a sperare nel lavoro e nella capacità che ha questa Regione di reagire. (ilmessaggero.it)

3' DI LETTURA Catania. “Ho ricevuto dall’autorità americana Olaf la garanzia che le banche che finanzieranno le operazioni ponte non siano sottoponibili a sanzioni americane”. Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italia, annuncia pubblica una ulteriore notizia che può rassicurazioni ai lavoratori di Priolo (Livesicilia.it)

Il Governo Meloni è riuscito a mantenere l’impegno assunto di garantire occupazione e produzione, ciò che il Governo precedente non è riuscito a fare. “Oggi è il 5 dicembre, data in cui scatta l’embargo per il petrolio russo, e… non è successo niente. (Siracusa News)

La partita su Lukoil non è affatto finita, anzi entra nella sua fase più delicata ma decisiva per le sorti del Petrolchimico di Siracusa. Il Governo Meloni ha messo una pezza, scongiurando, con l’amministrazione fiduciaria delle due raffinerie di Priolo, la paralisi della produzione considerato che tra due giorni scatterà l’embargo alle importazioni di grezzo dalla Russia, l’unico al momento trattato da Lukoil. (BlogSicilia.it)

La Lukoil, che possiede la raffineria ISAB in Sicilia, ha dichiarato attraverso la sua unità LITASCO che “è pronta a garantire il funzionamento ininterrotto della raffineria, grazie alle scorte di petrolio immagazzinate per i prossimi mesi e alle future forniture di petrolio di origine non russa”. (Scenarieconomici)