L'Unione europea riapre le frontiere, ok a 15 Paesi

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Lo si apprende a Bruxelles dopo il voto dei paesi membri alle raccomandazioni e alla lista.

L'elenco comprende 15 paesi: Algeria, Australia, Canada, Georgia, Giappone, Montenegro, Marocco, Nuova Zelanda, Ruanda, Serbia, Corea del Sud, Thailandia, Tunisia, Uruguay e Cina, soggetta alla conferma della reciprocità.

I residenti di Andorra, Monaco, San Marino e Vaticano dovrebbero essere considerati residenti nell'Ue ai fini della presente raccomandazione, si legge nella nota. (Yahoo Notizie)

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Le frontiere esterne dell'Unione infatti, benché siano comuni, rimangono una prerogativa degli Stati membri, che possono quindi decidere come regolarsi a riguardo. L'accordo tra gli Stati membri sui 15 Paesi a cui riaprire non è che un impegno politico. (Fanpage.it)

Speranza: "Per arrivi extra-Schengen resta la quarantena". Condividi. L'Unione europea riapre, dal primo luglio, le sue frontiere esterne a 15 Paesi terzi, con previsto aggiornamento della lista ogni due settimane. (Rai News)

La novità sarà attivata da mercoledì 1° luglio e riguarderà gli Stati extra UE che i 27 membri hanno considerato più sicuri dal punto di vista dell’epidemia. leggi anche Paesi dove si può andare dal 15 giugno e quelli vietati agli italiani. (Money.it)

I criteri per determinare i Paesi terzi per i quali l'attuale limitazione di viaggio dovrebbe essere revocata riguardano la situazione epidemiologica e le misure di contenimento adottate. Restano fuori al momento Russia e Stati Uniti, dove la situazione di diffusione del Covid è ancora molto critica. (7giorni)

Fine della finestrella. L'Ue ha dato il via libera ad una ristretta lista di paesi terzi. Il contenuto del sito web presso swissinfo.ch è protetto da diritto d’autore. (tvsvizzera.it)

Inoltre, quella emessa da Bruxelles è una “raccomandazione”, provvedimento che lascia ai singoli stati dell’Unione la responsabilità della sua attuazione. Va aggiunto che le linee guida stabilite dall’Unione Europea parlerebbero di eccezioni relative a personale lavorativo con comprovati motivi essenziali e che la lista dei Paesi “sicuri” potrà essere aggiornata di momento in momento. (SpazioCiclismo)