AstroLuca ricorda la sua passeggiata spaziale con una foto su Twitter

“Questa serie di passeggiate spaziali, potrebbe comprenderne da 3 a 5, a seconda delle eventuali difficoltà”, ha sottolineato Patti.

Al termine dei lavori, Parmitano ha scattato varie foto alla Stazione Spaziale Internazionale, come richiesto dal centro di controllo della missione, e recentemente ne ha pubblicata una su Twitter per ricordare l’impresa.

Lo scatto pubblicato su Twitter da Luca Parmitano (@astro_luca). (Sky Tg24 )

La notizia riportata su altri media

(askanews) – “L’intera #ISS riflessa nel mio visore, con la Terra ben visibile in secondo piano. È il tweet che accompagna il selfie spaziale condiviso sui social dall’astronauta italiano dell’Esa e colonnello pilota sperimentatore dell’Aeronautica militare, Luca Parmitano dopo la “passeggiata spaziale” di venerdì 15 novembre 2019. (askanews)

in foto: Luca Parmitano durante la EVA1 per la riparazione del rilevatore di particelle AMS–02. Credit: ESA/NASA–L. (Scienze Fanpage)

Dopo il successo della passeggiata spaziale del 15 novembre, AstroLuca pubblica su Twitter una bellissima foto ricordo, nella quale sul visore del suo casco la Stazione Spaziale si riflette, con la Terra sullo sfondo. (Giornale di Sicilia)

L’Agenzia Spaziale Europea sostiene che “questa serie di attività extra veicolari è prevista come una delle più impegnative dai tempi della riparazione del telescopio spaziale Hubble” nel 2009. In essa la stazione spaziale (Iss) si rilfette sul visore del suo casco, con la Terra sullo sfondo. (Velvet Mag)

È il tweet che accompagna il selfie spaziale condiviso sui social dall’astronauta italiano dell’Esa e colonnello pilota sperimentatore dell’Aeronautica militare, Luca Parmitano dopo la “passeggiata spaziale” di venerdì 15 novembre 2019. (askanews)

Gli ingegneri, giovani e giovanissimi, si sono piazzati davanti al megaschermo televisivo: dallo spazio arrivavano, l’altro giorno, le immagini di Luca Parmitano, il comandante della stazione orbitante internazionale, che faceva il “meccanico”, cambiando dei pezzi usurati, andando a spasso a 28.000 chilometri all’ora: uno di qui pezzi, il più importante, era stato per molto tempo a Terni nei laboratori di Pentima della Serms, per essere “trattato” in previsione dell’invio nello spazio. (Il Messaggero)