«Strage di Capaci, io nella foto simbolo. Poi smisi di fare il videoreporter, troppo dolore»

Corriere della Sera INTERNO

Ci ritrovammo lì ad aspettare la madre di Borsellino, dietro quelle persiane, che da lì aveva visto tutto».

A differenza di Capaci, in via d’Amelio non ebbi il tempo di accompagnare a casa la mia ragazza, venne con me, poi dopo anni ci lasciammo.

«Alcune non andarono in onda: troppo crude, le tenni per me, a ricordarmi di quel giorno: ero in mezzo alla storia senza rendermene conto».

Nella mente di ognuno e su qualche libro di storia c’è la foto simbolo di quel giorno: le auto distrutte, la gente in piedi sui cofani, i due cartelli: «Palermo», «Capaci». (Corriere della Sera)

Su altri media

Ancor oggi lei sostiene la circostanza secondo la quale Falcone avesse iniziato a “morire dentro” già alcuni anni prima Quella telefonata di Giovanni Falcone le cambiò la vita…. «Me la allungò, perché loro si imbarcarono, purtroppo, sul volo Roma-Palermo quel 23 maggio, io decisi di rimanere a Roma. (Panorama)

Non puoi non pensare alle vite spezzate da quello scoppio azionato a poche decine di metri di distanza: cinque. Quando percorri quel tratto di autostrada, tra l’aeroporto di Punta Raisi e la città di Palermo, quel pezzetto in territorio di Capaci oggi segnalato da due alte stele, non puoi non pensare a quel giorno di trent’anni fa. (BergamoNews.it)

Anniversario della Strage di Capaci - Giacomo Barelli (Viterbo sul serio) ricorda quel giorno di 30 anni fa con le parole del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. Condividi la notizia:. (Tuscia Web)

Attacco allo Stato. In occasione del trentennale dalla morte dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, verrà mandato in onda “Attacco allo Stato”, uno speciale di Sky dedicato al tema. I contributi di “Attacco allo Stato” saranno disponibili anche sul sito skytg24. (Libreriamo)

Francesca Morvillo e Giovanni Falcone (foto Ansa). Falcone si mette alla guida di una Fiat Croma bianca con accanto la moglie e collega Francesca Morvillo, mentre l'autista giudiziario Giuseppe Costanza si siede sul sedile posteriore. (L'Unione Sarda.it)

Aggiunse subito dopo: «Fanno paura camorra e mafia, non esistono graduatorie di pericolosità nel crimine organizzato». Mafia e camorra sono quasi scomparse dall’agenda politica e se ne discute, fugacemente, soltanto negli anniversari di stragi e vittime (La Repubblica)