Atalanta-Olympique Marsiglia 3-0, le pagelle della semifinale di Europa League

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L'Atalanta cala il tris all'Olympique Marsiglia e vola a Dublino per la finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen. Ottima prova della squadra nerazzurra, con una difesa che non ha concesso nulla e un centrocampo che ha supportato alla grande l'attacco. Lookman il migliore in campo, ma il voto più alto (8) è per Gasperini. Le pagelle di Maurizio Compagnoni ATALANTA-OLYMPIQUE MARSIGLIA 3-0: HIGHLIGHTS (Sky Sport)

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Il presidente dell'Atalanta sottolinea l'importanza di Gasperini e conferma l'esistenza di un contratto di un altro anno. (AreaNapoli.it)

"Se Gasperini vorrà andare via, ne parleremo, ma con dispiacere. Noi non modificheremo il contratto". Così, a Sky Sport, nel dopogara col Marsiglia in Europa League, Antonio Percassi, presidente dell'Atalanta. (Diretta)

Bergamo. I fuochi d'artificio a due minuti dal fischio finale, ancora prima che El Bilal Touré sigillasse il punteggio col terzo gol, hanno aperto una notte che per Bergamo non può che essere di festa grande, anzi, grandissima. (BergamoNews.it)

Applausi anche alla Roma, che ha mancato di poco l'impresa della terza finale europea consecutiva. "Atalanta straordinaria! La conquista della finale di Europa League è un'atra bella notizia per il nostro movimento e il giusto premio per la famiglia Percassi e la società nerazzurra, che ha fatto della programmazione e della sostenibilità un modello vincente sia in campo che fuori. (Il Mattino di Padova)

Poche sorprese per quanto riguarda le scelte di formazione, Gasperini ha mandato in campo il solito 3-4-3 con De Ketelaere e Lookman accanto a Gianluca Scamacca: Koopmeiners in cabina di regia insieme a Ederson, ad essere arretrato è stato De Roon, spesso utilizzato come braccetto difensivo. (La Provincia di Cremona e Crema)

Il sogno di una finale di Europa League tutta italiana si spegne all'83° di Bayern Leverkusen-Roma, quando Mancini realizza il più classico degli autogol, rimettendo in gioco la squadra tedesca, fino a quel momento mai davvero in partita. (Avvenire)