Coronavirus, i test rapidi che la Spagna ha ordinato dalla Cina "non funzionano bene"

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Le persone positive al Covid-19 sono più di 56.188 e, riporta El Pais, 31.912 sono ricoverate in ospedale, con 3.679 pazienti in terapia intensiva.

I kit che la Spagna ha ordinato dalla Cina per effettuare test a tappeto sulla popolazione "non rilevano i casi di coronavirus come previsto".

Anche il quotidiano El Mundo ha acceso i riflettori sui test.

È quanto rivela a El Pais una fonte anonima che avrebbe partecipato alle prime prove. (Today)

La notizia riportata su altre testate

(Afp). I test rapidi che la Spagna ha ordinato in Cina "non individuano i casi positivi come si sperava". I riflettori sono puntati sui test rapidi prodotti dall'azienda cinese Bioeasy di Shenzhen. (Adnkronos)

E lo stesso è previsto per i vettori stranieri con la Cina: un solo volo operato su base settimanale. La Cina chiude le frontiere: teme i contagi di ritorno. Sospesi gli ingressi a tutti gli stranieri e riduzione dei voli internazionali per il Paese che in questi giorni aveva azzerato i contagi interni. (Ticinonews.ch)

“Da maggio dello scorso anno ho vissuto a Xi'an e dal 24 gennaio la Cina si è completamente bloccata. Il 7 febbraio ha lasciato la Cina per tornare in Italia e una volta a casa si è messo in quarantena per altri 14 giorni, senza vedere nessuno. (Corriere della Sera)

Le nuove infezioni, ha riferito la Commissione, sono tutti casi "importati" dall’estero. In Cina sono stati riportati 67 nuovi casi di contagio da coronavirus e sei decessi. (La Sicilia)

Il problema del servizio sanitario cinese. Secondo tale ricerca condotta dagli studiosi della London School of Hygiene and Tropical Medicine: la revoca delle restrizioni per il coronavirus prevista a fine marzo in Cina potrebbe portare a un’impennata di casi, raggiungendo, secondo tali calcoli, addirittura un nuovo picco ad agosto. (Il Primato Nazionale)

Devi attivare javascript per riprodurre il video. Perché in Italia il modello cinese non è replicabile. "In Cina nessuno usciva di casa ma non possiamo assolutamente replicare quel modello, abbiamo i limiti di una democrazia", ha detto oggi il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, su Rai 1. (Today)