"Molestata alle poste". Anastasia Kuzmina denuncia dipendente per averle fatto vedere foto osé

Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next

Ha atteso qualche giorno Anastasia Kuzmina prima di raccontare il brutto episodio di molestie subito in un ufficio delle Poste Italiane di Roma. Poi, superato lo choc iniziale, ha denunciato il dipendente che, lunedì scorso, le ha mostrato una foto osé nell'ufficio postale, dove la ballerina si era recata per fare una spedizione. La Kuzmina ha raccontato la brutta avventura vissuta in una serie di Stories condivise sulla sua pagina Instagram, dicendosi ancora sconvolta per la molestia e per la sua mancata reazione istantanea. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altri giornali

Poste Italiane fa sapere di aver avviato un'inchiesta interna per far luce sull'episodio denunciato dalla ballerina di Ballando con le stelle, Anastasia Kuzmina. (Fanpage.it)

“I lupi si incontrano a tutte le ore e quello che molti non capiscono e che una donna ha sempre paura" ha affermato la ragazza in un video su Instagram. Poste Italiane, in una nota, ha immediatamente attivato un'indagine interna per accertare quanto dichiarato (Sky Tg24 )

L’uomo accusato di aver mostrato i suoi genitali alla 30enne è stato sospeso Ora ci sarà un’indagine interna per fare luce sull’accaduto (Gossip News)

Ma lo ha fatto il giorno successivo, dopo essere tornata Anastasia Kuzmina, ballerina di Ballando con le stelle, è stata molestata sessualmente da un impiegato in un ufficio postale di Roma. (Io Donna)

È allora che il molestatore le si avvicina. «Mentre compilo i fogli, lui mi chiede: “Ma tu sai tagliare i video che sei più giovane? Come si fa? Puoi aiutarmi?” Gli dico: “Va bene certo”. E lui mi fa: “ Ti scandalizzi?” E io non mi chiedo perché, forse intendeva a tagliare i video, io volevo solo uscire al più presto possibile da là, lui mi gira il telefono e c’era il suo membro». (Vanity Fair Italia)

Lupa catturata nel parco della Maiella Lupa catturata nel parco della Maiella, Comparotto: «Occorre favorire una serena convivenza senza generare allarmi, anche mediatici, e senza diffondere fake news al riguardo» (Sardegna Reporter)