Isozaki, l'utopista che ha ricostruito il "suo" Giappone e cambiato Milano

«Nella sua ricerca di un'architettura significativa, ha creato edifici di grande qualità che ancora oggi sfidano le categorizzazioni». Nel 2019 Arata Isozaki, archistar giapponese, morto ieri a 91 anni, veniva insignito del Pritzker, il prestigioso riconoscimento che vale nell'ambito dell'architettura quanto un Nobel. Nelle motivazioni della giuria ricorreva un giudizio che accomuna in qualche modo i suoi estimatori e detrattori, diffusi soprattutto alle nostre latitudini. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre testate

E' stato il primo architetto globale e locale insieme, un ponte - con le sue opere - tra Oriente e Occidente. Ma in Italia rischierà di essere ricordato per la querelle ventennale sulla Loggia degli Uffizi, finanziata e bloccata. (la Repubblica)

Lo annuncia l'agenzia spagnola Efe. Firmò, come ben sanno i torinesi, il Palasport Olimpico di Torino, da allora il PalaIsozaki (attualmente più noto come Pala Alpitour), struttura che negli anni non ha perso appeal, anzi ne ha guadagnato, tanto da convincere giurie internazionali ad assegnare grandi eventi alla città, dalle Atp Finals di tennis ad Eurovision, il contest musicale. (Corriere della Sera)

Isozaki è legato anche alla nostra città. Uno dei suoi progetti – non realizzato – riguarda il completamento della stazione centrale. (il Resto del Carlino)

Addio all'archistar che firmò uno dei grattacieli di Citylife. Arata Isozaki si è spento all'età di 91 anni. (MilanoToday.it)

Scomparso giovedì 29 dicembre a 91 anni, l’architetto giapponese Arata Isozaki è una delle figure che hanno contribuito a disegnare il paesaggio architettonico dei nostri giorni. Lasciando, tra l’altro, un’impronta significativa nel nostro Paese, dal controverso progetto della Loggia degli Uffizi a Firenze alla Torre Allianz a Milano, 202 metri che svettano sopra il nuovo quartiere di CityLife. (Corriere della Sera)

A cura di Clara Salzano Le opere di Arata Isozaki (Stile e Trend Fanpage)