Mostra di Caravaggio a Ragusa, societa’ rinuncia a contributo pubblico

Quotidiano di Ragusa INTERNO

Parliamo invece, della nostra attività di promozione culturale e territoriale che abbiamo proposto al Comune di Ragusa e deciso di sviluppare anche su Ragusa così come fatto in altre realtà italiane.

Ci saremmo aspettati delle semplici richieste di chiarimenti che saremmo stati ben lieti di fornire, a chi l’avesse richieste

Partiamo intanto dalla mostra “Caravaggio: ultimo approdo” che porta in esposizione l’opera “San Giovanni giacente” attribuita all’autore da numerosi studiosi e massimi esperti dell’arte di Caravaggio. (Quotidiano di Ragusa)

Su altre fonti

Alcune studentesse hanno provocatoriamente indossato jeans con del nastro adesivo srotolando lo strisciono con slogan d’ordinanza: «Il vostro decoro è violenza e repressione, no alla scuola dei padroni». (Il Primato Nazionale)

Le Samot di Ragusa e Palermo hanno realizzato un video – emozionante – che testimonia la cura e l’attenzione nei confronti delle cure palliative e della lotta al dolore in un percorso di cura fatto di vicinanza ed empatia. (Quotidiano di Ragusa)

Al liceo Lucrezia della Valle di Cosenza la vicepreside ha scelto la via più rapida per mettere in riga una studentessa con i jeans strappati: ha coperto i buchi con il nastro adesivo. La competizione fra i vari istituti, sempre più simili ad aziende, li porta a volere apparire all’esterno (QUOTIDIANO NAZIONALE)

“Il sindaco ancora mercoledì sera, in consiglio comunale, giustificava tutte le procedure attivate e gli elementi che ne avevano consigliato l’elargizione di soldi pubblici per la mostra del “presunto” Caravaggio. (Quotidiano di Ragusa)

Ha fatto ricorso allo scotch la vicepreside di una scuola di Cosenza per riportare il decoro. Una studentessa aveva i jean strappati e l’insegnante gliel’ha così attaccati in modo che non fossero troppo vistosi. (Il Fatto Vesuviano)

“Sono indecorosi e inadeguati al contesto scolastico”, ha tuonato la docente. Stamattina flash mob di protesta davanti ai cancelli dell’istituto: “Il vostro decoro è violenza e repressione, no alla scuola dei padroni”, hanno scritto i ragazzi su uno striscione. (L'Unione Sarda.it)