Governo incagliato su spiagge e concorrenza: gli errori di Draghi e la riforma impossibile

Mondo Balneare INTERNO

Forse di questo errore Draghi si è reso conto troppo tardi, e giunti ormai a questo punto, stralciare la questione balneare dal ddl concorrenza – dopo mesi di ritardi e litigi – significherebbe perdere del tutto la faccia.

Sono ore frenetiche a Roma per la chiusura dell’accordo sulla riforma delle concessioni balneari contenuta nel disegno di legge sulla concorrenza.

Al premier va tuttavia rimproverato di avere gestito la questione spiagge con scarsa lungimiranza, a partire dalla scelta di tenerla a tutti i costi dentro al ddl concorrenza, seppure il tema non abbia nulla a che fare con il Pnrr. (Mondo Balneare)

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Ma se gli operatori del turismo sembrano rassegnati, i Comuni turistici temono la confusione normativa e invocano le proroghe per consentire alle amministrazioni di organizzare i percorsi di evidenza. Nessuna proroga per i balneari, sulle concessioni il Premier Draghi vuole le gare entro il 31 dicembre 2023. (La Nuova Venezia)

Penso che l'accordo sia a portata di mano, anche senza la fiducia". "Manca poi una grande operazione di pace fiscale per rottamare 100 milioni di cartelle, se non la facciamo ci sarà un massacro", afferma sempre a Radio 24. (la Repubblica)

"Apprezzo il lavoro di presidente e relatori – spiega il senatore ’azzurro’ – ma l’accordo sull’articolo 2 e sull’emendamento 2.0.1000 non è stato ancora raggiunto. Sul piatto ci sono gli effetti della direttiva Bolkestein, in particolare la vendita all’asta delle concessioni balneari a partire dal 2024. (LA NAZIONE)

Che in pratica, dopo l’aut aut di giovedì di Draghi, adesso si trova con una pistola puntata alla tempia: in assenza di accordo sul nuovo disegno di legge sulla concorrenza il governo metterà infatti la fiducia sul testo base azzerando tutte le modifiche concordate sino ad oggi ed i correttivi già previsti dal governo a favore degli imprenditori eventualmente esclusi (La Stampa)

Anche il ministro per il Turismo, Massimo Garavaglia, tende la mano: «Per i balneari una soluzione va trovata e trovata in pochissimi giorni. I 5 Stelle sono pronti alle barricate e il Carroccio (ma anche il Pd) va su tutte le furie: «Non si può mettere in discussione il governo su un termovalorizzatore» (ilGiornale.it)

Draghi ricorda che il testo è stato presentato in Senato il 3 dicembre 2021 e che entro dicembre 2022 vanno approvati anche tutti i decreti attuativi. Resta il fatto che finora al Senato è sembrata andare in scena una combinazione di melina tattica e di intransigenza preventiva (Il Sole 24 ORE)