Calabria, Muccino e lo spot con Raoul Bova che non racconta la voglia di futuro

LEGGI ANCHE Raoul Bova dimagrito di 20 chili: la trasformazione dell'attore sul red carpet della Festa del Cinema di Roma. Sui social, da un paio di giorni, la polemica impazza.

Video che essendo costato 1,7 milioni di euro dovrebbe, quanto meno, essere efficace e convincente, cioè richiamare turisti e visitatori.

Bene, non basta un regista con credenziali hollywoodiane – al secolo Gabriele Muccino – per girare un buon video promozionale su una regione difficile e tormentata qual è la Calabria (Il Messaggero)

La notizia riportata su altri giornali

Soprattutto, non ho visto la vera ricchezza della Calabria: i suoi giovani, i loro sorrisi accoglienti, i loro occhi puliti che avrebbero richiamato altrettanti giovani a venire a visitare questa terra meravigliosa. (La Riviera)

Interviene anche la Fondazione Magna Grecia che premierà chi saprà raccontare la Calabria «fuori dai clichè e dagli stereotipi di cui abbonda il corto di Muccino». Una committenza sbagliata la richiesta di fare raccontare in tutta fretta a un regista la Calabria in pochi minuti. (Gazzetta del Sud - Edizione Calabria)

Non si placano le polemiche su “Calabria terra mia”. Il cortometraggio di Gabriele Muccino che avrebbe dovuto ritrarre le bellezze della nostra regione, dunque caratterizzare uno spot, continua a far discutere. (calabriadirettanews)

Dopo decenni forse sarebbe il momento di capire che tutto ciò non può portarcelo il turista ma, al contrario, dobbiamo crearlo ed offrirlo a noi stessi e agli avventori. Perché ad esempio è così difficile creare collegamenti adeguati, arrivare in aereo a Reggio Calabria o spostarsi in auto o con altro mezzo sulla fascia ionica della regione? (Il Reggino)

Nel 2006 passo al quotidiano regionale "Calabria Ora", successivamente "L'Ora della Calabria", in servizio presso la redazione sportiva. Dal 2002 al 2006 ho lavorato con "La Provincia Cosentina", curando le pagine del calcio dilettantistico. (Cosenza Channel)

W Jole W la Calabria”. A tutto ciò si aggiunge il fatto che doveva essere un ultimo grandissimo omaggio alla presidente Jole Santelli, prematuramente scomparsa. (Calabria 7)