Violenza, donne e social: come funziona il fortino della droga

Livesicilia.it INTERNO

Le donne. Nel gruppo che operava in via Piombai un ruolo importante sarebbe stato ricoperto dalle donne, in particolare da Silvia Maugeri e da Georgiana Bontu, moglie e cognata del capo piazza Giovanni Di Martino

Le vedette e i social. In via Piombai la violenza viaggiava anche sui social network.

– Stile da narcos, tradizione da malavita catanese, coinvolgimento delle donne e tanta violenza.

Ed è su questo aspetto che il capo piazza Giovanni Di Martino e suo nipote Giuseppe Di Martino avrebbero fatto particolare uso della forza. (Livesicilia.it)

Ne parlano anche altre fonti

I militari hanno documentato diverse cessioni di eroina, sequestrando 30 dosi e segnalando 6 persone quali assuntori. Una terza persona, anch’essa nordafricana, è destinataria del divieto di dimora nel comune di Sanremo. (SanremoNews.it)

iuseppe, classe 2001 (art. MAUGERI Silvia Monica, classe 1996 (art.74 D.P.R. 309/90). SOGGETTI DESTINATARI DI MISURA CAUTELARE DELL’OBBLIGO DI PRESENTAZIONE ALLA P.G. (Gazzettinonline)

Così i carabinieri sono riusciti a riprendere, con telecamere nascoste, una donna intenta a spacciare mentre tiene il figlio piccolo in braccio. Tra le immagini in possesso dei carabinieri ci sono quelle di un giovane costretto a ‘tuffarsi’ nel contenitore dell’immondizia e di un altro a farsi avvolgere il volto con del nastro isolante (ZMedia)

L’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria è stato notificato a Antonio Giuseppe Seminara, di 32 anni, Giuseppe Romeo, di 29, Salvatore Vadalà, di 33 – Un ‘fortino’ per lo spaccio della droga realizzato nello storico rione San Cristoforo è stato scardinato dai carabinieri di Catania che hanno arrestato 22 persone, una delle quali posta ai domiciliari, e notificato tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Nella piazza di spaccio vendeva la droga anche una donna con il figlioletto in braccio. Le immagini riprese con un cellulare finivano poi sui social per far capire che con i capi dell'organizzazione era meglio non sbagliare mai. (La Repubblica)

Le indagini del Commissariato Mecenate, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno permesso di individuare gli appartenenti alla banda, la cui attività criminosa interessava l’area dello scalo ferroviario di Milano Rogoredo. (IL GIORNO)