Sparatoria davanti al bar, il killer a 20 anni aveva ucciso il suocero

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Marco Bevilacqua, il 37enne fermato all'alba per il tentato omicidio plurimo avvenuto nella tarda serata di ieri a Qualiano, nel 2006 è stato arrestato per l'omicidio del padre dell'allora compagna, Salvatore Bevilacqua.

Per l'omicidio è stato condannato dalla Corte d'Assise di appello di Salerno nel 2008 a 14 anni e 4 mesi di reclusione, sentenza divenuta irrevocabile nel febbraio 2009.

Dopo aver trascorso diversi anni in carcere è poi tornato in libertà. (ROMA on line)

Se ne è parlato anche su altri media

Bevilacqua ha trascorso alcuni anni in carcere ed è poi tornato in libertà La condanna divenne irrevocabile l'anno dopo. (Lo Strillone)

Quattro ragazzi sono stati feriti in una sparatoria a Qualiano, in provincia di Napoli, dopo che un uomo ha sparato con una pistola rubata a una guardia giurata. I quattro ragazzi si trovavano davanti a un bar quando Bevilacqua ha iniziato a sparare con l’evidente intenzione di colpirli. (Open)

Bevilacqua, 37 anni, è bloccato dai carabinieri dopo i colpi esplosi contro un gruppo di giovani all’esterno di un bar a Qualiano Bevilacqua ha trascorso alcuni anni in carcere ed e’ poi tornato in liberta’. (Il Fatto Vesuviano)

E’ successo intorno alla mezzanotte a Qualiano (Napoli): sei i colpi esplosi, dei quattro feriti due sono in condizioni molto gravi. Prima ha sottratto la pistola a una guardia giurata minacciandola con un coltello a un distributore di benzina, poi con l’arma ha fatto fuoco contro un gruppo di ragazzi che erano fermi davanti a un bar, colpendone quattro. (L'Unione Sarda.it)

Il 37enne nel 2006, a 20 anni, fu arrestato per l'omicidio del suocero, avvenuto il 24 gennaio di quell'anno a Scafati al culmine di una lite. a prima sottratto la pistola a una guardia giurata, poi ha utilizzato l'arma per fare fuoco contro un gruppo di giovani in sosta davanti a un bar di Qualiano (NAPOLI). (la Città di Salerno)

Bevilacqua, di origine rom, ha trascorso alcuni anni in carcere ed è tornato in libertà. Nel 2008 la Corte d’Assise d’Appello di Salerno, confermando la condanna di primo grado a 14 anni e 4 mesi di reclusione, divenuta irrevocabile l’anno successivo. (TERRANOSTRA | NEWS)