Strage del Mottarone, aperta un' inchiesta per sequestro di persona nel caso del piccolo Eitan

La Provincia Pavese INTERNO

Leggi anche Strage del Mottarone, il piccolo Eitan rapito dal nonno: “L’hanno già portato in Israele”. Gli zii in Israele: agito per il suo bene, non è rapimento. . «Parlo solo per chiarire che abbiamo agito per il bene di Eitan.

Ministero degli Esteri israeliano: stiamo verificando l’informazione. Intanto il ministero degli Esteri israeliano ha annunciato che sta «verificando l'informazione» relativa al presunto sequestro del piccolo Eitan. (La Provincia Pavese)

La notizia riportata su altre testate

Il bimbo sopravvissuto alla tragedia della funivia al Mottarone ha viaggiato in auto fino in Svizzera. (HelpMeTech)

Aya Biran: "Il bambino è cittadino italiano". Il nonno materno di Eitan Biran, Shmuel Peleg, avrebbe dovuto consegnare il passaporto del nipote, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone, alla zia paterna Aya Biran, confermata tutrice del piccolo dal tribunale di Pavia, ma “l’ordine del giudice, le mie richieste ai legali della famiglia Peleg sono stati ignorati”. (LaPresse)

Eitan avrebbe lasciato la casa a Pavia con il nonno questa mattina. La zia paterna ha quindi presentato una denuncia alla polizia italiana e la procura di Pavia ha aperto un'inchiesta per sequestro di persona. (RSI.ch Informazione)

Portato in Israele dall'Italia il piccolo Eitan Biran, il bambino di 6 anni unico sopravvissuto della sua famiglia nella tragedia della funivia del Mottarone. La donna ha sporto denuncia alla polizia italian che sta portando avanti verifiche sul caso (Il Messaggero)

Aya Biran: "Il nonno ha precedenti per maltrattamenti". La procura di Pavia ha aperto un fascicolo per sequestro di persona: “Ieri è avvenuto un evento gravissimo, un’altra tragedia per Eitan – ha detto la zia Aya, sua tutrice legale – Non è mai tornato a casa dopo essere uscito con il nonno”. (LaPresse)

“Per questa condanna Shmuel ha presentato 3 istanze di appello a 3 gradi di giudizio in Israele e tutti e 3 hanno rigettato i suoi appelli, sottolineando la gravità e la ricorrenza degli eventi violenti nei confronti della ex moglie”, precisa ancora Aya Biran che chiede alle autorità israeliane “di guardare in profondità nelle cartelle cliniche pubbliche e non private per scoprire la verità sullo stato di salute mentale e fisico della zia materna, Gali Pelel Peri”. (LaPresse)