Scuola: in caso di sintomi sospetti, va sempre richiesto il tampone. La nuova circolare del ministero (che mette a dura prova il sistema sanitario) - GreenMe.it

greenMe.it SALUTE

Il Ministero della Salute fa chiarezza sui tamponi necessari per il rientro a scuola in caso di positività al Coronavirus, sia per alunni che per gli operatori scolastici.

L’alunno o operatore scolastico rientrerà a scuola con attestazione di avvenuta guarigione e nulla osta all’ingresso o rientro in comunità.

In caso di sintomi sospetti di un alunno, il pediatra o il medico di famiglia devono richiedere “tempestivamente il test diagnostico” al dipartimento di prevenzione. (greenMe.it)

Ne parlano anche altre fonti

Coronavirus, per il ritorno a scuola dopo sintomi sospetti sarà necessario un certificato e i risultati di un doppio tampone. LEGGI ANCHE –> Coronavirus, l’Oms omaggia l’Italia: “Il Paese ha reagito con forza”. (Vesuvius.it)

– Un nuovo caso positivo al Covid-19 è stato registrato Colleferro questa mattina. «Il Sindaco è stato appena informato dalla ASL-RM 5 che il numero dei positivi a Colleferro è di 12 pazienti. (Cronache Cittadine)

Insomma, dopo un periodo di assenza per "sospetta infezione da Sars-Cov-2" si dovrà presentare il certificato che attesta la negatività del tampone e, dunque, la guarigione. In caso di patologie non Covid con tampone negativo il malato resta a casa fino alla completa scomparsa dei sintomi. (ilGiornale.it)

Ed è a questo punto che il ministero ritaglia una corsia preferenziale ad alunni, docenti e personale amministrativo per fare i tamponi. Dopo aver effettuato due tamponi (che devono risultare negativi) a distanza di 24 ore, l’uno dall’altro. (Il Messaggero)

Contestualmente viene avvisata la scuola sui motivi dell’assenza. Se il bambino ha più di 37,5° di temperatura, ha raffreddore, tosse, mal di testa, perdita di gusto o olfatto, diarrea va tenuto a casa. (Corriere della Sera)

Dopo aver effettuato due tamponi (che devono risultare negativi) a distanza di 24 ore, l’uno dall’altro. «Al momento è il caos - denunciavice presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma - I medici si irrigidiscono contestando quelli che per noi sono casi sospetti. (Il Mattino)