Luna, trovato il relitto del lander indiano Virkam ⋆ CorriereQuotidiano.it - Il giornale delle Buone Notizie

Subramanian ha reso pubblica sul suo profilo facebook la lettera della Nasa che si congratula con lui per il risultato del suo lavoro di ricerca.

Trovato sul suolo lunare il relitto del lander Vikram, il lander della missione lunare indiana Chandrayaan 2 precipitato il 7 settembre 2019 quattro minuti prima dell’allunaggio.

A bordo del lander Vikram si trovava il rover Pragyan, che in sanscrito significa “saggezza”, che nelle due settimane de. (Corriere Quotidiano)

Se ne è parlato anche su altri media

Risalgono invece al 17 settembre le prime immagini della zona del touchdown acquisite dal Lunar Reconnaissance Orbiter (Lro) della Nasa, rese pubbliche il 26 settembre e messe a disposizione di chiunque volesse cimentarsi nel ritrovamento. (Media Inaf)

In seguito all’allunaggio fallito da Vikram, il 17 settembre la sonda aveva ottenuto alcune foto poi rese pubbliche dall’agenzia spaziale statunitense, in modo che gli utenti potessero scaricarle e contribuire alla ricerca del lander scomparso. (Sky Tg24 )

A un chilometro dal punto di atterraggio, Vikram viaggiava a una velocità orizzontale di 48 metri al secondo e verticale di 60 metri al secondo. L'India sarebbe stata il quarto paese, dopo Russia, Stati Uniti e Cina, a far atterrare una sonda sul nostro satellite. (la Repubblica)

Il lander Vikram era parte della missione Chandrayaan-2 tramite la quale l’agenzia spaziale indiana intendeva inviare un rover, contenuto all’interno dello stesso lander, sulla superficie della luna oltre ad un orbiter. (Notizie scientifiche.it)

La missione Artemis I servirà a testare il lancio, mentre già Artemis II arriverà all'orbita lunare. Negli anni Cinquanta e Sessanta il governo americano sponsorizzò molte produzioni di fantascienza spaziale per creare interesse verso il nascente programma spaziale. (Fantascienza.com)

Grazie al Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA, è stato ora possibile identificare la zona d'impatto, una scoperta che non dobbiamo a nessun ingegnere dell'agenzia spaziale ma ad un semplice "dilettante" in questo campo, l'indiano Shanmuga Subramanian. (HDblog)