Vaccino Covid, Ema: “Booster contro Omicron ma richiami multipli insostenibili”

Gazzetta di Reggio SALUTE

L’Ema ha fin dallo scorso febbraio piani che prevedono una procedura accelerata per approvare i vaccini adattati alle varianti di Sars-CoV-2

Firmato: le agenzie del farmaco di tutto il mondo, europea Ema compresa.

“SERVONO STUDI CLINICI PER PROVARE SUPERIORITÀ NUOVO VACCINO” – “Dovrebbero essere intrapresi studi clinici per supportare l’uso di un nuovo vaccino” anti-Covid.

Un report sui vaccini anti-Covid, sul nodo dell’efficacia contro la variante Omicron di Sars-CoV-2, ma anche su come affrontare il futuro e su quali prodotti-scudo serviranno per gestire Covid-19 sul lungo termine. (Gazzetta di Reggio)

La notizia riportata su altri giornali

Perché, stando alle prime spiegazioni, la capacità di rispondere alla variante Omicron da parte del vaccino russo sarebbe maggiore a quella registrata da quello americano: «Più di 2 volte superiori rispetto a 2 dosi di vaccino Pfizer (2.1 volte superiori in totale e 2.6 volte superiori 3 mesi dopo la vaccinazione)». (Il mattino di Foggia)

In confronto, le due dosi erano efficaci al 57% quando erano trascorsi almeno sei mesi dalla seconda iniezione. Un secondo studio, pubblicato anche su MMWR venerdì, ha rilevato che le persone che hanno ricevuto tre dosi di vaccino avevano meno probabilità di essere infettate da Omicron. (Lombardia Gazzetta)

I vaccini, dati alla mano, offrirebbero una minore protezione contro infezioni e malattie lievi dovute alla variante ma garantiscono protezione contro fasi acute della malattia e ospedalizzazione soprattutto se è già stata inoculata una dose di richiamo. (Il Quotidiano Italiano - Nazionale)

Uno studio preliminare e molto ridotto nei numeri ha mostrato che i livelli di anticorpi neutralizzanti contro Omicron, individuati nelle persone vaccinate con il farmaco russo Sputnik V, non diminuiscono allo stesso modo di chi ha ricevuto il vaccino Pfizer. (Corriere Nazionale)

I risultati degli esperimenti di laboratorio, condotti in collaborazione tra Istituto Spallanzani e Istituto Gamaleya, hanno documentato che oltre il 70% delle persone vaccinate con Sputnik V mantengono un’attività neutralizzante contro Omicron, e tale attività si mantiene in buona parte anche a distanza di 3-6 mesi dalla vaccinazione. (Mediterranews)

Un secondo studio, inserito anch’esso nel CDC’s Morbidity and Mortality Weekly Report, ha evidenziato l’efficacia della dose booster nella protezione dal contagio ‘targato’ Omicron. Secondo i dati dell’agenzia, le dosi booster dei due vaccini mostrano un’efficacia del 90% contro le ospedalizzazioni dovute alla variante e sono particolarmente efficaci nella fascia di età over 50. (TgVerona)