Londra, i medici non staccano la spina ad Archie Battersbee, il bimbo di 12 anni in coma dal 7 aprile

La Stampa ESTERI

Il giudice Justice Arbuthnot, dopo avere fatto visita al piccolo in ospedale, aveva scritto: «Un ragazzo dall'aspetto adorabile.

I medici non hanno staccato la «spina» che tiene in vita il piccolo Archie Battersbee.

Ma il Christian Legal Centre, che sostiene la famiglia Battersbee ha tentato un nuovo ricorso alla Corte europea dei diritti umani.

E invece i genitori di Archie Battersbee hanno presentato ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) per postcipare il ritiro del suo supporto vitale. (La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

Ricorso per il quale le era stato concesso tempo fino alle 9 di stamattina e che è stato frattanto depositato, come annunciato ai media da mamma Hollie, da papà Paul e da un loro avvocato. (Trentino)

Il volto angelico e i capelli biondi, Archie era un ragazzino vivace come tanti altri. "Potremmo andare in Giappone, in Italia": la mamma di Archie non vuole gettare la spugna, anzi promette di lottare fino alla fine e assicura che alcuni medici, in Italia, le hanno gia’ offerto aiuto. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

La decisione di staccare la spina - confermata dai giudici del Regno come in numerosi precedenti analoghi - era stata rinviata ieri a partire dalle 11 locali di oggi (le 12 in Italia). (Alto Adige)

I suoi genitori, Hollie Dance e Paul Battersbee, affermano che, sebbene non sia cosciente, Archie è ancora vivo, e vorrebbero che ventilazione e alimentazione non venissero sospese fino alla morte «naturale». (Vanity Fair Italia)

Lo ha annunciato ieri sera sua madre, Hollie Dance, ribadendo la propria disperata contrarietà a questo epilogo e le critiche a sanitari e magistrati, ma mostrandosi ormai rassegnata all’inevitabile. Non senza aggiungere di aver ricevuto risposta negativa dal servizio sanitario nazionale (Nhs), per ragioni di intrasportabilità, alla richiesta di trasferire Archie nelle ultime ore in un hospice vicino a casa, nella contea dell’Essex: come a dire che l’addio avverrà nella sua camera d’ospedale a Londra (Gazzetta del Sud)

Ricorso per il quale le era stato concesso tempo fino alle 9 di stamattina e che è stato frattanto depositato, come annunciato ai media da mamma Hollie, da papà Paul e da un loro avvocato. La famiglia ha infatti deciso di tentare all'ultimo minuto anche la carta di un ricorso alla Corte Europea per i Diritti Umani, cui aveva finora rinunciato visti i ripetuti rifiuti dell'istituzione di Strasburgo d'intervenire in passato in contenziosi simili. (La Sicilia)