Marcello Grasso, fratello di Pietro, arrestato per violenza sessuale

Corriere della Sera INTERNO

L’inchiesta della procura di Palermo è partita dalla denuncia della paziente e ruota attorno al metodo del neuropsichiatra che utilizza il teatro come forma di terapia.

Grasso non si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha fornito al giudice la sua versione dei fatti.

Denunciato da una sua paziente, il neuropsichiatra palermitano Marcello Grasso, fratello dell’ex presidente del Senato ed ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata. (Corriere della Sera)

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A finire in carcere, a seguito di una misura di custodia cautelare richiesta dal pm e convalidata dal Gip, è il noto neuropsichiatra Marcello Grasso, fratello dell’ex presidente del Senato ed ex procuratore antimafia Pietro Grasso (Today.it)

La donna ha detto di avere indossato un costume di burlesque nello studio del medico dove sarebbero avvenuti gli abusi. “Il dottore Grasso - sottolinea il suo legale - ha lavorato per 40 anni in strutture pubbliche e poi privatamente e mai nessuna paziente ha lamentato alcunché (L'HuffPost)

In particolare la presunta vittima ha raccontato agli investigatori di avere indossato un costume di burlesque nello studio del medico dove sarebbero poi avvenuti gli abusi sessuali. (LA NAZIONE)

Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata al medico dagli investigatori della squadra mobile il 30 marzo scorso. Il famoso neuropsichiatra è stato accusato di violenza sessuale. Palermo scossa dalla notizia dell’arresto di Marcello Grasso, fratello dell’ex presidente del Senato ed ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso (Stretto web)

L’inchiesta che ha portato all’arresto di Marcello Grasso, secondo quanto si è appreso fonti giudiziarie, è partita dalla denuncia della paziente e ruota attorno al metodo del neuropsichiatra che utilizza il teatro come terapia L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, secondo quanto riporta il quotidiano la Repubblica, gli è stata notificata il 30 marzo scorso dagli agenti della squadra Mobile di Palermo (LA NOTIZIA)

Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere gli è stata notificata dagli investigatori della squadra mobile il 30 marzo scorso. “Il mio assistito – ha dichiarato il legale al quotidiano La Repubblica – non si è trincerato dietro la facoltà di non rispondere ma ha risposto a tutte le domande del giudice. (il Fatto Nisseno)