L'all-in di Giorgia detta Giorgia

Nicola Porro INTERNO

Il principio sta tutto qui: farsi chiamare Giorgia. Dare del tu. Apparire popolare, ma non popolana. Statista ma vicina alla gente. Il premier Meloni governa da oltre un anno, incontra leader stranieri, va alla Casa Bianca, viaggia con Ursula von der Leyen, stringe accordi coi presidenti arabi, detta la linea del Paese, ma non vuole cambiare. Non intende apparirlo, almeno. Ecco perché ha scelto di candidarsi alle elezioni Europee, non solo per “saggiare il consenso”, come ha più volte spiegato, ma anche per continuare a non apparire lontana. (Nicola Porro)

Su altri giornali

E non sono ritenuti nemmeno in grado di spostare voti. A dirlo è un sondaggio realizzato per SkyTg24 dall’istituto di ricerca Quorum/YouTrend, che ha chiesto (tra il 23 e il 26 aprile) a un campione di 803 intervistati come giudichino “la decisione di un leader di candidarsi per poi dimettersi se eletto”, già presa dalla premier Giorgia Meloni, dalla segretaria del Pd Elly Schlein, dal capo di Forza Italia Antonio Tajani e dal fondatore di Azione Carlo Calenda. (Il Fatto Quotidiano)

Buongiorno dalla redazione di Today.it. Ecco Start, le notizie da sapere per iniziare la giornata: è lunedì 29 aprile 2024. (Today.it)

Giorgia Meloni ieri a Pescara ha rivendicato i meriti del suo governo. (La Verità)

"Siamo di fronte a una battaglia decisiva, siamo a un bivio che non consente di tirarsi indietro, tutti devono fare la propria parte e io intendo fare la mia - ha detto - Ho deciso di scendere in campo per guidare le liste di Fratelli d'Italia in tutte le circoscrizioni elettorali, se sopravvivo". (Il Giornale d'Italia)

L’Europa come «un comitato d’affari», un circolo di burocrati dominato da Francia e Germania, il «superstato che dietro le quinte si mette d’accordo su come depredare gli altri Stati europei»: solo cinque anni fa questi erano i toni, questi i giudizi di Giorgia Meloni alla convention di apertura della campagna elettorale per Bruxelles. (La Stampa)

Ecco, nel caso di Giorgia non ci sono inganni né sotterfugi. L’escamotage di Fdi per evitare che il voto venga annullato». (Liberoquotidiano.it)