Lo sfogo dei genitori della ragazza che accusa Grillo: «Il corpo di nostra figlia esposto come un trofeo» - ilNapolista

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«Abbiamo appreso che frammenti di video intimi vengono condivisi tra amici, come se il corpo di nostra figlia fosse un trofeo: qualcosa che ci riporta a un passato barbaro che speravamo sepolto insieme alle clave.

Confidiamo nel fatto che tutto questo fango sarà spazzato via, facendo emergere la verità.

I genitori di Silvia sono stufi degli «io c’ero ma dormivo», dei «con me era consenziente, con gli altri non so»

Non siamo spettatori passivi: abbiamo dato mandato al nostro legale di agire contro tutti coloro che parteciperanno a questo deplorevole tiro al bersaglio». (IlNapolista)

Su altri media

A questo proposito, è sempre più urgente interrogarsi sugli effetti che una simile dinamica genitoriale può sortire sulle nuove generazioni. In questa situazione i genitori hanno una consistente responsabilità, poiché spesso sono i primi a non redarguire mai i figli come dovrebbero (The Vision)

L’intervista però non era stata concordata con l’avvocato e da qui, l’addio del legale. L’ultima notizia in merito arriva dall’avvocato Paolo Costa che ha rinunciato al mandato sul caso. (Leggilo.org)

Gli altri ragazzi indagati sono Francesco Corsiglia ed Edoardo Capitta, oltre a Ciro Grillo. «Ho rinunciato al mandato per divergenze col mio assistito sulla condotta extraprocessuale da tenere, specie in processi come questo», ha detto all'Ansa l'ex difensore. (La Stampa)

La presunta vittima avrebbe riferito solo questo episodio, senza menzionare la precedente violenza subita. Quest’ultima, quindi, è stata convocata nell’autunno del 2019 a testimoniare, per verificare e accertare quanto denunciato dalla presunta vittima di Grillo. (Liberoquotidiano.it)

Dunque finché non viene fuori il video ci si deve accontentare necessariamente delle ricostruzioni di chi l’ha visto. Occorre meno ideologia e fanatismo e più scienza, più deduzione logica, più studio e fiducia nel lavoro dei magistrati (LA NOTIZIA)

S.J., la giovane di origini norvegesi che ad una settimana dal presunto stupro di gruppo ha sporto denuncia contro i quattro ragazzi genovesi, dopo essersi fatta controllare alla clinica Mangiagalli di Milano, sarebbe stata presa a "schiaffi sulla schiena e sulle natiche". (Sputnik Italia)