ChatGPT dentro le orecchie: la sorpresa bella dei nuovi auricolari Nothing Ear ed Ear A

Niente più numeri, sigle o altre parole a distinguerli uno dall’altro: solo Ear per quelli più costosi e performanti ed Ear A per quelli meno costosi. Esattamente come Phone 2 (che provammo lo scorso luglio) e Phone 2A (il nostro test). Nothing, l’azienda co-fondata da Carl Pei e David Sanmartin Garcia che negli ultimi anni ha sfornato alcuni fra gli smartphone Android più convincenti, ha scelto di usare la medesima denominazione dei telefoni anche per i suoi nuovi auricolari. (la Repubblica)

Ne parlano anche altri giornali

L’innovazione audio incontra l’intelligenza artificiale. Durante l’aggiornamento comunitario del primo trimestre, trasmesso in diretta da Tokyo, Nothing ha svelato una rivoluzionaria linea di prodotti audio. (Tech Princess)

La terza generazione delle cuffie del marchio inglese abbandona quest’anno l'identificazione numerica e si suddivide in due diversi prodotti: gli auricolari Nothing Ear pensati per gli audiofili che cercano la migliore qualità del suono e i Nothing Ear (a) di fascia più bassa, ma comunque equipaggiati con avanzate funzionalità come la cancellazione attiva del rumore e l’audio ad alta risoluzione. (Today.it)

Frutto di un lavoro di costante perfezionamento del design e della progettazione negli ultimi tre anni, i nuovi prodotti audio di Nothing, sottolinea il brand, offrono una user experience di alto livello, sia per gli audiofili che per gli ascoltatori di tutti i giorni. (ilmattino.it)

Le cuffie Nothing Ear (a) sono l’ultima novità del brand di Carl Pei, leggenda del tech che aveva già co-fondato OnePlus. Questi avanzati auricolari Bluetooth di ultimissima generazione sono finalmente disponibili su Amazon al prezzo di lancio di 99,99€. (Telefonino.net)

Eppure Carl Pei e la sua Nothing sembrano sulla strada buona: da poco è arrivato l'annuncio del traguardo dei 3 milioni di dispositivi (tra smartphone e wearable) venduti e ora c'è il rilancio. Troppa concorrenza, troppa omologazione e pochissimi margini per fare qualcosa di diverso senza avere alle spalle un gruppo gigantesco, che potesse ridurre i costi sfruttando i volumi produttivi. (Corriere della Sera)

A true love story Durante la Design Week 2024 Charlotte Guéniau (CEO di RICE) e Floria Fiorucci (co-founder di Love Therapy insieme al fratello Elio), celebrano l’evoluzione di questa magica amicizia nata nel Department Store Fiorucci, luogo in cui i prodotti RICE conquistarono rapidamente il cuore dei clienti. (Il Giornale d'Italia)