In ricordo di Giovanni Gentile: ottant'anni di dubbi

Ultima Voce INTERNO

In ricordo di Giovanni Gentile: il 15 aprile 1944 a Firenze, un commando partigiano attende Giovanni Gentile all’uscita del suo appartamento in Via Cavour. Sono le nove del mattino e il filosofo, ignaro del pericolo, si incammina verso la sua sede di lavoro. Improvvisamente, viene accerchiato da quattro uomini che esplodono contro di lui diversi colpi di pistola. Gentile crolla a terra esanime. Muore sul colpo, a 68 anni. (Ultima Voce)

Su altre fonti

Trent’anni dopo, un analogo francobollo del governo di destra-centro viene emesso per ricordare il filosofo ucciso. Ricordo meritorio, come la mostra dedicata a Gentile, pur dal titolo anodino, blandamente evocativo (Scendere per strada). (Marcello Veneziani)

Il 15 aprile del 1944 un gruppo di partigiani uccise di fronte alla sua residenza fiorentina il filosofo Giovanni Gentile, intellettuale di punta del regime mussoliniano, del cui governo era stato ministro e per il quale aveva scelto di prendere attivamente le parti dopo la nascita della Repubblica sociale. (Jacobin Italia)

Mostra su Gentile, scaldare il cuore per arrivare al popolo , fino al 17 luglio prossimo per l’ottantesimo anniversario della morte del più grande filosofo italiano della contemporaneitù, ha puntato su una parola d’ordine: emotività. (Il Primato Nazionale)

La mostra, che aprirà al pubblico dal 16 aprile fino al 7 luglio 2024 all’Istituto Centrale per la Grafica, conta settantacinque opere esposte tra originali e riproduzioni provenienti da diverse istituzioni. (Sky Tg24 )

Ci sono molte foto, insieme a documenti e filmati, per raccontare un filosofo tra i più rappresentativi non del fascismo ma dell'intero Novecento in tour (Secolo d'Italia)

E se nel 1994 la commissione toponomastica del comune di Firenze “riuscì, dopo tanta fatica e mediazione, a trovare una dicitura consona, frutto di un compromesso, per arrivare all’obiettivo di apporre una targa nel luogo in cui fu ucciso” (“a Giovanni Gentile, qui ucciso per la sventura dei tempi il 15 aprile 1944”), la targa “a distanza di trenta anni, non è mai stata posta”. (La Repubblica Firenze.it)