Default Evergrande: la Cina spaventa i mercati occidentali?

Proiezioni di Borsa ECONOMIA

Per questi motivi e per rispondere alla domanda “Default di Evergrande: la Cina spaventa i mercati occidentali?”, si può essere fiduciosi e positivi

Per la dirigenza di Pechino Evergrande “deve essere salvato dal mercato”.

Default Evergrande: la Cina spaventa i mercati occidentali?

Con molta probabilità, anche in caso di fallimento di Evergrande, la crisi finanziaria non dovrebbe contagiare gli altri mercati. (Proiezioni di Borsa)

Su altre fonti

Quando arrivò a Macao come profugo da Hong Kong, nel 1941, c’era la guerra Nei giorni scorsi, alcune delle più grandi società di gioco sul mercato di Hong Kong hanno perso circa 18 miliardi di dollari. (L'HuffPost)

(askanews) - I mercati hanno avuto un assaggio di cosa rischia di diventare la crisi Evergrande, il più importante sviluppatore immobiliare cinese in pesante crisi debitoria e sotto una "terribile pressione" in quanto a liquidità, se dovesse tracimare. (Tiscali.it)

Molti non potranno essere completati perché Evergrande soffre di una mancanza di finanziamenti. Evergrande, solo punta dell’iceberg. I problemi di liquidità di Evergrande mettono il mercato di fronte alla prospettiva di un default di ampie proporzioni. (Wall Street Italia)

Sul Ftse Mib, che ha chiuso in rosso del 2,57% a 25.048,26 punti, spiccano le vendite sul terzetto composto da UniCredit (-4,71%), BPER Banca (-5,34%) e Banco BPM (-5,1%). Dal fronte titoli di Stato, il clima di avversione al rischio ha fatto salire lo spread Btp-Bund del 3% a 103 punti base (LA NAZIONE)

Se la risposta è no, stiamo osservando la fine del modello di crescita cinese che abbiamo conosciuto in questi anni? Per quanto gigantesca, Evergrande non sembra avere le caratteristiche per mettere in crisi da sola il sistema finanziario globale. (Domani)

A scatenare le vendite sono stati il panico per il futuro del colosso cinese Evergrande, l’ansia per l’imminente riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve di Jerome Powell e la previsione che si auto-avvera ovvero la paura del mese di settembre, storicamente il peggior mese per l’azionario Usa (LaPresse)