La sentenza che annulla il processo a Weinstein è un'offesa alle donne (di A. Boralevi)

La sentenza che annulla il processo a Weinstein è un'offesa alle donne (di A. Boralevi)
L'HuffPost ESTERI

Il potentissimo produttore di Hollywood Harwey Weinstein non ha avuto un processo equo, ha decretato la Corte d’Appello di New York. 4 anni fa, per crimini sessuali, era stato condannato a 23 anni di carcere. Da questo processo, è nato il #MeToo. E ora? Le motivazioni giuridiche dell’annullamento della sentenza sono chiare. Il Giudice Burke ha permesso che nel processo entrassero, a denunciare le aggressioni sessuali dell’imputato, donne che non erano coinvolte nel capo di imputazione. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri giornali

News Cinema Harvey Weinstein, un tempo potentissimo produttore hollywoodiano poi denunciato da un numero impressionante di vittime come stupratore seriale, stava scontando dal 2020 23 anni di carcere in seguito al processo di New York per reati sessuali e ne aveva in seguito subìto un altro a Los Angeles, per cui nel 2022 era stato condannato ad altri 16 anni. (ComingSoon.it)

Stando a quanto riferito dal legale che tutela i suoi interessi, nelle scorse ore Harvey Weinstein è stato ricoverato in ospedale poco dopo il suo trasferimento in un carcere di New York. (ilGiornale.it)

Il produttore cinematografico è all'ospedale di Bellevue dopo essere comparso davanti alla Corte suprema di New York che ha annullato la sua condanna per reati sessuali. Lo ha reso noto l'Ap che ha riportato le parole del suo avvocato, che non ha indicato lo stato di salute dell'ex produttore cinematografico (Sky Tg24 )

Harvey Weinstein, revocata la condanna per reati sessuali a New York

New York, 26 apr. (LA NOTIZIA)

Harvey Weinstein ricoverato in ospedale: l’ex magnate di Hollywood ha 72 anni L'ex magnate di Hollywood, Harvey Weinstein, è stato ricoverato all'ospedale Bellevue per un malore, mentre i suoi legali puntano il dito contro le condizioni detentive. (CUENEWS | Biomed)

Secondo i giudici della Corte d'Appello di New York, composta in maggioranza da donne, il giudice e loro collega James Burke commise «un errore» nel chiamare a testimoniare alcune donne che avevano accusato il produttore cinematografico senza però che le loro storie e quindi le loro accuse fossero parte dei capi di imputazione. (Vanity Fair Italia)