Relazione semestrale della DIA, ecco come è cambiata la camorra in Irpinia

AvellinoToday INTERNO

L'operazione Grande Carro eseguita il 28 ottobre 2020 dai Carabinieri del capoluogo dauno, ha ricostruito l'attività di un gruppo criminale facente capo alla c.d.

batteria della Società Foggiana dei SINESI-FRANCAVILLA pericolosamente insinuata nel tessuto economico irpino avvalendosi del ruolo di un personaggio locale vero e proprio referente per il clan.

È stato ritenuto esecutore materiale dell'agguato verosimilmente maturato in quegli ambienti criminali un pregiudicato arrestato lo stesso giorno dai Carabinieri. (AvellinoToday)

La notizia riportata su altri media

E’ il passaggio dalla relazione in tema di “criminalità etnica” che rappresenta una “componente consolidata nel panorama criminale nazionale”. L’analisi di come si stanno evolvendo le organizzazioni criminali è contenuta nella Relazione della Direzione investigativa antimafia, relativa al secondo semestre del 2020 e appena consegnata al Parlamento. (CatanzaroInforma)

Esso opera prevalentemente nel capoluogo di provincia ed è attivo nelle estorsioni, nei traffici di stupefacenti, usura, riciclaggio nonché nel gioco illegale. Secondo la relazione della Dia, “il carattere federativo delle tre batterie citate continua a rappresentare la condicio sine qua non per metabolizzare gli effetti delle energiche attività di contrasto che hanno privato i clan delle figure apicali. (l'Immediato)

Per effetto della pandemia, la tendenza delle organizzazioni criminali “ad infiltrare in modo capillare il tessuto economico e sociale ‘sano’ si è ulteriormente evidenziata” Di norma gli albanesi si occupano dell’approvvigionamento delle droghe che vengono poi cedute ai sodalizi autoctoni per la gestione dello spaccio”. (AGI - Agenzia Italia)

E’ l’analisi contenuta nella Relazione della Dia consegnata al Parlamento e relativa al secondo semestre del 2020, nel capitolo dedicato alla mafia siciliana. Cosa emerge dalla relazione della Dia in alcune province della Sicilia:. (La Sicilia)

In ballo ci sono le mafiose «attenzioni operative verso i fondi comunitari che giungeranno a breve». Notano gli analisti della Dia come nel secondo semestre 2020, a fronte di una diminuzione dei reati più tipici di mafia, l’omicidio e l’associazione, salgono i cosiddetti «reati spia». (Il Sole 24 ORE)

E' quanto afferma la Relazione della Dia al Parlamento relativa al II semestre del 2020 sottolineando che si tratta da parte delle mafie di una "strategia criminale che, in un periodo di grave crisi, offrirebbe alle organizzazioni l'occasione sia di poter rilevare a buon mercato imprese in difficoltà, sia di accaparrarsi le risorse pubbliche stanziate per fronteggiare l'emergenza sanitaria". (la Repubblica)