Coronavirus: in Ecuador i defunti vengono bruciati e lasciati per strada

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Camminando per strada infatti si possono vedere i cadaveri dei deceduti per Covid-19, alcuni vengono bruciati sui marciapiedi, altri avvolti in sacchetti di plastica e buttati all’interno dei cassonetti, mentre la vita va avanti come se tutto questo non stesse succedendo davvero.

Ad oggi in Ecuador si contano 2.302 casi, di cui ben 1.615 sono solamente a Guayaquil.

Come unica vera soluzione al momento è stata creata una fossa comune dove poter seppellire i numerosi morti che il Covid-19 ha già fatto a Guayaquil. (Fidelity News)

Su altre fonti

Così descrive la situazione a Guayaquil padre José Barranco, missionario comboniano con sede in Ecuador, la nazione latino-americana più colpita dal coronavirus. La presenza della Chiesa. La Chiesa cattolica ha concentrato i suoi sforzi sia sul piano della solidarietà che su quello spirituale. (Vatican News)

In Ecuador, a Guayaquil, i cadaveri delle persone morte in casa a causa del Coronavirus vengono gettati nei cassonetti, o bruciati per le strade. Moltissime le persone che muoiono in casa, senza aver ricevuto cure nè assistenza. (Zon.it)

Coronavirus, l'attesa disperata davanti un ospedale in Ecuador: "Se qualcuno muore è solo uno in meno". Regno Unito, crescono i contagi. L’Indonesia libera 18.000 detenuti. . L'Indonesia ha liberato 18 mila detenuti per tentare di impedire che il coronavirus faccia strage nelle prigioni superaffollate. (La Stampa)

Terribile in Ecuador dove è altissima l'emergenza Coronavirus. Drammatiche e purtroppo eloquenti sono quindi le immagini che rimbalzano sui social e che danno la dimensione della tragedia, con la pandemia che sta travolgendo tutto il Paese. (Corriere di Rieti)

News | Coronavirus in Ecuador, corpi abbandonati per strada. Le pompe funebri non riescono a gestire l’elevato numero delle vittime anche a causa del coprifuoco e del timore di venire contagiati. (LE IENE)

Il numero dei decessi per Coronavirus in Ecuador è in costante aumento e il sistema funerario non riesce a gestire l’emergenza. Il corpo è ancora lì, a letto, perché nessuno può toccarlo»: ha dichiarato Jésica Castañeda ai microfoni della BBC Mundo. (CronacaSocial)