Montante: «Rifarei tutto» e il suo legale evoca il complotto sulla gestione dei beni confiscati

La Sicilia INTERNO

Sempre sui beni confiscati Taormina ha aggiunto: «Si tratta della gestione di patrimoni incredibili e quindi le convergenze degli interessi sono facilmenti immaginabili

«La storia di Antonello Montante parla da sola: 12 anni sono trascorsi in maniera lineare e limpida».

«Non penso si tratti di una coincidenza - ha aggiunto Taormina - c'era uno schema di don Ciotti sulle modalità di gestione dei beni confiscati nell’ambito dell’agricoltura. (La Sicilia)

Su altri giornali

Montante nel corso dell’interrogatorio ha ripercorso la sua carriera da quando diventò presidente dei giovani industriali a quando entrò a far parte dell’Asi. – Quando ha iniziato a parlare, è calato il silenzio in Corte d’Appello. (Livesicilia.it)

Per la prima volta Antonello Montante sarà interrogato in aula. Montante chiarirà la sua posizione e quella di magistratura e istituzioni continuamente chiamate in causa come protagoniste del così detto ‘Sistema Montante’. (Livesicilia.it)

Voi giornalisti quando volete raccontare la verità lo fate bene E poi, per fare alcune cose non basta avere articoli giornalistici, quello non era il mio mestiere. (il Fatto Nisseno)

Insomma lo ha dovuto riconoscere”, ha commentato, dopo l’esame del teste, l’avvocato Carlo Taormina, legale di Montante. La corte d’appello di Caltanissetta ha respinto la richiesta dei giornalisti di partecipare all’udienza del processo a Calogero Montante, ex leader di Confindustria Sicilia condannato in primo grado a 14 anni per corruzione. (BlogSicilia.it)

Montante difende la sua azione e il codice etico che già dal 2005 iniziava a prendere forma Secondo l’accusa ”L’ex presidente dell’Irsap Sicilia, Alfonso Cicero, avrebbe subito minacce e intimidazioni da Antonello Montante, ex leader di Sicindustria. (il Fatto Nisseno)

Lo ha detto Antonello Montante deponendo davanti la Corte d’appello di Caltanissetta. L’ex leader di Confindustria Sicilia ha risposto alle domande dei suoi difensori, gli avvocati Carlo Taormina e Giuseppe Panepinto nell’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta (Giornale di Sicilia)