Giustizia, Cartabia all’Antimafia: "Norme sui pentiti da preservare, regole rigorose per la libertà ai boss"

la Repubblica INTERNO

Ecco l'idea che la ministra della Giustizia Marta Cartabia affida alla Commissione parlamentare Antimafia - e ovviamente attraverso l'organo bicamerale al Parlamento che dovrà legiferare - nel corso dei suoi sessanta serrati minuti di audizione, a Palazzo San Macuto

La libertà condizionale ai mafiosi ergastolani andrebbe concessa solo "in specifiche condizioni e con specifiche procedure", anche prevedendo una serie "di prescrizioni" e controlli rigorosi, all'esito di una catena decisionale in cui "avranno il loro ruolo i procuratori che hanno condotto le indagini e la Direzione nazionale antimafia". (la Repubblica)

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A dirlo è il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, che oggi è stata sentita dalla commissione Antimafia. Cartabia ricorda "l'importanza del contributo fornito dai collaboratori di giustizia che è tornato a tutta la nostra attenzione per i noti fatti di cronaca. (PalermoToday)

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Nel lungo intervento la Cartabia si è poi concentrata sulle sentenze della Corte europea dei diritti umani e della Consulta che hanno smantellato l’ergastolo ostativo. “La Mafia non è ancora stata sconfitta, è quindi necessario tenere sempre l’attenzione alta e vigile da parte dello Stato”. (LA NOTIZIA)

Lo ha detto, difendendo la legge sui pentiti, dopo le polemiche sulla scarcerazione dell’ex boss Giovani Brusca, Maurizio De Lucia, procuratore di Messina, intervenuto nella trasmissione «Fuori Tg» in onda su Rai3. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Lei diceva: ‘Mi addolora ma è una legge dello Stato che ha voluto lo stesso Giovanni Falcone'” “Il contributo dei collaboratori di giustizia si è storicamente rivelato assai rilevante – ha spiegato – Quindi reputo che la norma sui collaboratori di giustizia sia una norma da preservare, anche se pronunciare queste parole in questo momento è impegnativo”. (Il Fatto Quotidiano)

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