Turni massacranti da 15 ore, stipendi in nero e anche ricatti a sfondo sessuale: indagati in sette

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con sedi in Lombardia ma, di fatto, impiegati all’interno di una società vicentina, attiva nel settore dell’imbottigliamento di acqua minerale e di bibite analcoliche, che lamentavano reiterate condotte di sfruttamento del lavoro.

Accertato anche l’impiego di un minore (classe 2003), per il quale erano stati inseriti dati falsi nella richiesta di attribuzione del codice fiscale all’Agenzia delle Entrate al fine di farlo figurare come maggiorenne e farlo assumere in fabbrica. (Oggi Treviso)

Se ne è parlato anche su altri media

Caporalato. Nel mirino della Guardia di Finanza di Schio è finita una S.p.A. di Posina operante nel settore delle acque minerali per sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita. (Collettiva)

In due occasioni, il caporale aveva imposto o tentato di imporre prestazioni sessuali a dipendenti neo-assunti, sotto minaccia di licenziamento. Anche la S.p.A. è stata segnalata all’autorità giudiziaria per la responsabilità amministrativa dell’Ente dipendente dai reati, presupposto dell’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, del favoreggiamento dell’ingresso illegale nel territorio dello Stato e dell’impiego di manodopera clandestina (artt. (VicenzaToday)

Così come tanti altri, che avevano ‘osato’ ribellarsi a quelle disumane condizioni di lavoro e che potevano rappresentare una minaccia. A Posina in molti sapevano e qualcuno era a conoscenza dell’orrore che avveniva, ma sapeva anche che la giustizia stava lavorando sotto traccia. (altovicentinonline.it)

Venivano forniti loro, dietro pagamento, documenti di identità comunitari, spesso falsi, e venivano adibiti a carrellisti, a prescindere dal possesso o meno del patentino per muletto Questi, da quanto emerso, venivano «arruolati» con la complicità di un connazionale che aveva il ruolo di «caporale». (Corriere della Sera)

E' questa la risposta dell'azienda agli avvenimenti inerenti all’indagine per sfruttamento del lavoro condotta dalla Guardia di Finanza di Schio. (VicenzaToday)

Poi, sarebbe emerso ben altro dalle “acque” di Posina, su altre fattispecie finite sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Vicenza che ha coordinato le indagini. A condurre la prima fase di investigazione sul caso è la tenenza della Guardia di Finanza di Schio, dopo aver raccolto le testimonianze dirette dei tre lavoratori stranieri, per ricostruire i contorni vicenda che li riguarda da vicino, per poi “scoperchiare” altre condotte illecite. (L'Eco Vicentino)