La quattordicesima domenica: La recensione del film di Pupi Avati

ROMA – Bologna, anni Settanta. Marzio, Samuele e Sandra sono tre amici, ognuno con un sogno da realizzare. I due ragazzi fondano il gruppo I Leggenda e sognano il successo. Sandra invece aspira a diventare un’indossatrice. Qualche anno dopo, nella quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l’organo. Quella quattordicesima domenica diventa il titolo di una loro canzone, la sola incisa, la sola a passare in qualche radio locale. (The Hot Corn Italy)

Ne parlano anche altre fonti

Arriva al cinema il 4 maggio il nuovo film di Pupi Avati, La quattordicesima domenica del tempo ordinario, dove tornano i suoi temi: Bologna, l'amicizia, la musica e l'amore con una sfumatura autobiografica. (ComingSoon.it)

Fantasmi, nebbie e ricordi. (Cinematographe.it)

Ecco in quali sale. (ComingSoon.it)

«Questo è il mio film più sincero», ci confessa il regista, «il fatto che alla fine della proiezione mia moglie singhiozzasse è un emblematico. Racconto una serie di eventi che hanno contrassegnato il nostro matrimonio: quel giorno è stato il più felice della mia vita perché credevo che conquistare la ragazza più bella di Bologna fosse sufficiente per garantirsi la felicità perenne. (Vanity Fair Italia)

Nel suo nuovo film, Pupi Avati parla della quattordicesima domenica del tempo ordinario, più precisamente del 24 giugno del 1964, il giorno in cui si è sposato. Già da questo si può dedurre che il film sia autobiografico. (Sentieri Selvaggi)

L’icona delle commedie sexy all’italiana degli Anni 70 e 80 e l’attore di teatro (tra i più amati) uniscono i loro mondi così diversi per raccontare una storia sull’amore, sull’amicizia e sul tempo che passa. (Dire)