Il Pd continua a perdere pezzi, ma Articolo Uno torna a “casa” ad alcune condizioni. Amati, Clemente e Mennea con Calenda promettono guerra a Emiliano

Corriere Salentino INTERNO

PUGLIA – Il Pd continua a perdere pezzi: con Fabiano Amati se ne va uno dei più duri oppositori del governatore Emiliano. Per lui non c’erano più spazi e alla fine ha scelto Calenda. La spaccatura di Azione ha portato via uomini e voti, ma la contromossa è quella di ricucire con i pentastellati e di fondersi con gli ex dem di di Articolo Uno. Dunque, la fase congressuale del Pd sarà segnata anche da alcuni “ritorni a casa”: il consigliere regionale Pier Luigi Lopalco, il segretario provinciale leccese Gabriele Abaterusso e Salvatore Piconese (ex rappresentati della maggioranza dem), con tutta la loro squadra, si preparano alla fusione con il nuovo partito che dovrebbe emergere dal congresso dem, ma chiedono garanzie. (Corriere Salentino)

Se ne è parlato anche su altre testate

Pubblicato il bando per la concessione di contributi a sostegno di parchi tematici, parchi divertimento, parchi geologici, giardini zoologici, compresi gli acquari, categorie soggette a restrizioni in relazione all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti di prezzo nel settore elettrico. (Frosinone News)

Mollano il Pd e la civica del governatore, ma restano attaccati alla poltrona. è la Puglia l’ultima frontiera del trasformismo politico. Alla corte di Michele Emiliano lo strappo si è consumato definitivamente ieri con la nascita in Consiglio regionale del nuovo gruppo di Azione, per mano degli ex dem Fabiano Amati e Ruggiero Mennea, e di Sergio Clemente, fresco di divorzio dalla lista Popolari con Emiliano. (LA NOTIZIA)

Calenda lo chiama «ras» e «sultano», Emiliano lo accusa di aver compiuto «un atto scorretto» precisando che chi va con il leader di Azione «è fuori dalla maggioranza» e i componenti del gruppo calendiano alla Regione non ci pensano due volte, contrattaccano e annunciano a stretto giro che non sosterranno la giunta. (Corriere del Mezzogiorno)

"Il presidente Emiliano, aiutato dal rumore dei suoi giannizzeri, non ci vuole in maggioranza. Ha ragione, perché noi gli ricordiamo, con petulanza, che è stato lui ad abbandonare il programma elettorale che lo rese maggioranza. (La Repubblica)

La nostra maggioranza di Governo è composta da Pd, Liste civiche e Movimento 5 Stelle. Nessun dialogo politico è mai stato intrapreso con Azione e Italia Viva, che hanno fatto sempre una ferma opposizione alla nostra amministrazione sia prima che dopo le elezioni regionali». (LecceSette)

BARI Il sindaco Antonio Decaro è stato evocato più volte nella conferenza stampa con cui Carlo Calenda ha ufficializzato l’adesione di tre consiglieri regionali al movimento di Azione. Più volte perché la domanda è stata ripetuta e insistita: cosa farà il nuovo gruppo di Azione nel 2025? Il sottinteso è chiaro: il centrosinistra non desidera avere Azione nel perimetro dell’attuale maggioranza. (Corriere del Mezzogiorno)