Condannato l'uomo che uccise e gettò in un dirupo il cane Lillo, per lui 2 anni e mezzo di carcere

greenMe.it INTERNO

Condannato in via definitiva l'uomo che nel marzo 2020 uccise barbaricamente il cane Lillo a Marina di Gioiosa Ionica.

Sono pene troppo lievi quelle per i delitti contro gli animali, lo ripetiamo da tempo

Lillo era stato gettato in un burrone, con le zampe legale e con il corpo martoriato.

A darne notizia è l’OIPA che, assieme alla proprietaria di Lillo, si è costituita parte civile nel processo. (greenMe.it)

Ne parlano anche altri giornali

La donna, dopo varie ricerche, lo trovò in fondo a un dirupo, crivellato di pallini e con le zampe legate La proprietaria, non vedendo rientrare Lillo la sera, inizialmente non si preoccupò poiché il cane spesso trovava ospitalità nelle case dei vicini per poi tornare la mattina successiva, cosa che non accadde quel giorno. (La Stampa)

Foto Shutterstock; music Perception from Bensound.com Condannato in via definitiva a due anni e sei mesi di reclusione, alla multa di 7.333 euro e al risarcimento del danno in favore delle parti civili l’uomo che nel 2020 uccise l’animale a Gioiosa Marina, in provincia di Reggio Calabria. (ilmattino.it)

Una vicenda, questa, che conferma come la violenza contro gli animali sia indice di violenza sociale. Condannato in via definitiva a due anni e sei mesi di reclusione, alla multa di 7.333 euro e al risarcimento del danno in favore delle parti civili l’uomo che nel 2020 uccise il cane Lillo a Gioiosa Marina, in provincia di Reggio Calabria. (Il Crotonese)

L’uomo fu denunciato per il reato di maltrattamento di animali ed il cane sottoposto a sequestro penale. Mia, questo il nome della cagnolina, riuscì incredibilmente a salvarsi grazie ai tanti bagnanti che si impegnarono a soccorrerla ed è poi stata adottata e ha iniziato una nuova vita. (Trapani Oggi - Notizie di cronaca, politica, attualità Trapani)

«Pena troppo lieve» La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso proposto dall’imputato contro la sentenza di primo grado del Tribunale di Locri, confermata dalla Corte di Appello di Reggio Calabria Per questo Lillo fu ucciso da un uomo, arrestato subito dopo, già noto alle forze dell’ordine per la sua violenza e con precedenti per porto e detenzione d’armi. (Corriere della Sera)

I volontari hanno avvisato le autorità competenti. Secondo le testimonianze raccolte il parroco don Gianni Branco avrebbe fatto installare alcune inferriate che non permettono l’ingresso ai volontari e che costringono i gatti senza acqua e cibo. (Caserta Web)